Novi Ligure (AL) Franco Traverso – Meglio tardi che mai. Dopo ben 26 anni la perenne amministrazione comunista ha deciso di attuare le opere urbanistiche proposte dai liberali nel 1990 e precisamente dal nostro direttore Andrea Guenna, allora consigliere comunale per il PLI insieme all’avvocato Piero Vernetti, che sono: tangenziale ovest (tangenzialina) che collegherà Pozzolo Formigaro all’area dell’Ilva, ed il sottopasso sotto la ferrovia tra Via Garibaldi e Corso Marenco, che renderà possibile un migliore accesso al centro storico in quanto sboccherà in Via Paolo Giacometti.
Naturalmente il merito di questi interventi oggi è tutto della sinistra ed il sindaco Rocchino Muliere (nella foto) suona la grancassa: “Si sta lavorando per la realizzazione di opere fondamentali per la nostra città come la tangenzialina fra Novi e Pozzolo, un nuovo scolmatore del rio Gazzo e un nuovo parcheggio in via Pietro Isola nell’area dell’ex macello. Fra gli altri interventi vi è anche il sottopassaggio ferroviario in vicolo Ghiara e la rotatoria in piazza XX Settembre”.
Se la tangenziale ed il sottopasso sono stati chiesti dal Pli nel 1990, lo scolmatore del Rio Gazzo e la rotatoria in Piazza XX Settembre erano stati chiesti rispettivamente dal mai dimenticato “Papino” Renzo Fossati, grande liberale novese e consigliere comunale nel 1975, e da Aimone Quattordio del Msi consigliere comunale nel 1990. Insomma di farina, nel proprio sacco, questi trinariciuti non ne hanno, anche per quanto riguarda i soldi, che arrivano dal Cociv, che paga dazio… per non dire peggio (circa 20 milioni) onde avere mano libera nel poter riempire di detriti e porcherie varie la fraschetta novese con un cantiere gigantesco per il Terzo Valico dalle parti della Pieve. I “No Tav – No Terzo Valico” devono sapere anche questo.
C’è da dire inoltre che se questi interventi fossero stati realizzati quando sono stati proposti per la città di Novi, oggi in pieno declino, la sua storia sarebbe stata forse un’altra. Ma i liberali han perso e gli esponenti più combattivi della borghesia novese sono stati espulsi dalla città.
E certi novesi, imbelli, dabbene, ipocriti e rammolliti che non hanno aiutato quelli che combattevano anche per loro preferendo chiudersi in polverosi quanto inutili salotti, parlando col solito insopportabile birignao ed inchinandosi a vecchie carampane ingioiellate con le labbra che si sono rigirate all’incontrario a forza di sbaciucchiamenti clandestini d’un tempo che fu, all’insegna del capricorno, si meritano il governo che hanno.
Se lo tengano.
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