Alessandria – Un tempo Claudio Villa cantava “Binario triste e solitario” un refrain che sembra attagliarsi perfettamente alla realtà delle ferrovie alessandrine. Dopo la tragedia di Puglia, anche da noi i pendolari si preoccupano (anche se, con rispetto parlando, non si capisce cosa ci facessero i pendolari su un treno alle 11 e mezzo di mattina) e chiedono chiarimenti alle ferrovie tramite i comitati preoccupati che una simile tragedia si possa verificare anche sulle nostre linee a binario unico. Per fortuna questa evenienza sembra scongiurata dal fatto che, a differenza che in quella tratta pugliese dove la regolazione del traffico avviene tramite il blocco telefonico, modalità ormai superata, qui da noi funziona da tempo il sistema Scmt (sistema controllo marcia treno) che prevede il blocco elettrico attraverso sensori sui treni, lungo binari e nelle Stazioni, per controllare movimento, velocità e distanza tra le vetture. Nell’Alessandrino, escluse le grandi direttrici come la Torino-Genova o la Alessandria-Novara, le tratte minori viaggiano su binario unico. Tra queste, la Alessandria-Valenza-Casale-Chivasso, il tratto Valenza-Chivasso, e la Ovada-Alessandria, in tutto 34 km dove dal 2012 circolano solo treni merci. La situazione più pesante è nell’Acquese dove tutte le linee che partono da Acqui sono a binario unico, fatti salvi alcuni tratti. Sulla Acqui-Ovada-Genova, 61 km di lunghezza, il doppio binario si ha solo tra Campo Ligure e Mele, sotto la galleria del Turchino e nel tratto urbano genovese per una decina di chilometri. Inoltre lungo i 34 km della Acqui-Alessandria i due binari ci sono solo nella parte finale Cantalupo-Alessandria. Sui 70 km verso Savona, binario unico fino a San Giuseppe di Cairo, a 15 km dal capolinea.
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