La partita – 4-3-3 stavolta, sul serio: Fiorin sembra deciso a osare. Bianchini invece non cambia modulo, per lui il 4-3-1-2 è una certezza. Un misero punto in tre partite è il magro bottino di entrambe le squadre ma i vicentini giocano in casa e sono obbligati a “fare” la partita, particolare tutt’altro che banale. Per squadre in difficoltà di gioco già dalle prime battute del campionato l’onere di dover attaccare può essere una zavorra mentale e con il passare dei minuti, se non sblocchi il risultato, la partita si fa in salita. Vero è che non ricordo una particolare pressione del pubblico e dell’ambiente qui in terra vicentina però parliamo di un collettivo giovane e i loro giocatori esperti non sono big di categoria. Per tutte queste ragioni, almeno dal punto di vista psicologico, i mandrogni possono puntare al punticino, al contrario dei padroni di casa e i nostri ragazzi possono giocare con la mente più “libera” rispetto ai padroni di casa. La differenza in scontri diretti come questo potrebbero farla gli episodi, fermo restando che è difficile per squadre poco avvezze a giocare puntando su manovre fluide e geometriche con palla rasoterra e a due tocchi surclassare l’avversario con un calcio ragionato e pragmatico. Adesso basta con la teoria: la parola al campo e in quei 7.500 mq. di prato staremo a vedere chi è più bravo e magari anche più fortunato. Partiti. Prima mezz’ora di gioco (si fa così per dire) tutto sommato piacevole: i Gialloazzurri più manovrieri e organizzati con una costruzione dal basso decentemente utile, qualche sovrapposizione interessante e almeno 3 azioni penetranti ma senza creare pericoli. I Grigi invece applicano un calcio un po’ primitivo e ruspante, qualche scambio della palla fra difensori e poi lanci casuali alla ricerca della punta la quale è sempre anticipata dai centrali di casa. Poi scocca il campanello della mezzora di gioco, un incubo per noi. E difatti al 31’ l’Arzignano passa in vantaggio grazie all’elaborata ma non irresistibile manovra d’attacco che si perfeziona con un colpo di testa in area da parte del bravo centrocampista veneto Antoniazzi: 1-0. Beh, direte voi, adesso ci si rimboccano le maniche e si tenta una reazione: macché. Lo svantaggio e un velo di stanchezza anticipata tolgono quel po’ di lucidità ai Grigi i quali, prima del riposo, non si dimostrano reattivi, anzi, rischiano di subire il raddoppio. In almeno due circostanze. Nel primo quarto della ripresa, nonostante i cambi di Fiorin, l’Alessandria non decolla e la sua manovra è sempre banale e prevedibile. Con il passare dei minuti e la crescita di Pellegrini i Grigi guadagnano campo, sono velleitari e disordinati ma l’Arzignano, che pur ha avuto due occasioni per il raddoppio clamorose, deve serrare i ranghi e soffrire ma la vittoria è roba loro.
Conclusioni- Spero che a fine partita Fiorin non ci dica “peccato per la sconfitta perché abbiamo giocato bene”, il tutto con il beneplacito assenso dell’addetto stampa-ombra nonché giornalista d’accatto. E attaccarsi all’ alibi dei round disputati in sede il giorno prima sarebbe una scusa bella e buona che non farebbe onore alla professionalità dei nostri giocatori che mi pare hanno dato tutto quello che è nelle loro attuali possibilità. Purtroppo correre non basta, se in campo non sai dove andare e cosa fare e se un’organizzazione di gioco, al momento, non è neppure imbastita. Noi giochiamo “a pallone” non a calcio e in un campionato professionistico non ti è concesso: c’è troppa professionalità dalle altre parti.
Le Pagelle
Liverani (nella foto) 6,5 – Incolpevole sul gol di testa Antoniazzi ma autore di due buoni interventi prima del riposo. Due parate determinanti nella ripresa
Ciancio 6 – Quarto a destra della difesa quando tenta di salire lo fa palla al piede e poi si trova i corridoi chiusi con il chiavistello. Nel primo tempo non è certo granché impegnato dall’evanescente punta esterna veneta e il suo apporto alla manovra non è di qualità. Buona la sua seconda parte di secondo tempo chiamato a spingere in fascia ma nessuna giocata memorabile.
Belgiovine 5,5 – Coppia centrale giovane, agile e leggera, fin troppo, a cominciare proprio da lui. Nell’azione del primo gol la fisicità e il volume del difensore centrale hanno favorito la zuccata del centrocampista veneto. Sostituito all’ora di gioco
Giubilato (al 65’) sv
Ercolani 5,5 – Vale il giudizio dato qui sopra anche per l’altro difensore centrale. Esce per infortunio.
Ndir (85’) sv
Rossi E. 6 – Il terzino mancino non se la cava male benché i suoi tentativi di spingere dalla sua parte sono troppo velleitari. Nella ripresa stesso copione
Nunzella 5 – Non è una mezzala e lo si vede: spesso è vittima del torello che i centrocampisti ospiti organizzano sistematicamente. A inizio secondo tempo si becca un giallo di frustrazione. Ma la responsabilità del voto negativo è sua ma solo in piccola parte.
Ghiozzi (dal 65’) sv
Nichetti 5,5 – È un incontrista, utile ma con un piede poco educato per svettare in fase di impostazione. Finisce a fare il libero sparacchiando sempre in avanti
Mastalli 5,5 – Dovrebbe essere la qualità del nostro centrocampo ma i compagni si guardano bene dall’appoggiarsi a lui, impegnati come sono a guardare la palla viaggiare tre metri sopra il cielo o, nella migliore delle ipotesi, a portarla quasi fosse dotata di maniglie (la palla, intendo). Se può essere confortante il ragazzo, benchè arrivato a fine mercato, sta crescendo.
Volpe 5 – Per lui il primo tocco significativo (un innocuo colpo di testa che finisce alto) arriva al 28’, invero un po’ tardivo per una prima punta la cui squadra non è stata certo surclassata dall’avversario. Non ha ancora minutaggio e rimane negli spogliatoi dopo il riposo. Ma c’è da chiedersi in che stato fisico è arrivato in riva al Tanaro?
Sepe (dal 46’) 5 – Un tempo è tanta roba se riesci a farti sentire ma lui non si è fatto sentire
Gazoul 5,5 – Qualche rifrullo interessante ma la palla se la deve catturare da solo, almeno nel primo tempo. Visto così sembra l’unico giocatore di prospettiva che questa Alessandria può mettere in vetrina, basta che non si monti “a cabeza” come gli è capitato nella stagione passata.
Anatriello 5 – È vano sperare che trovi il colpo risolutore come successo domenica scorsa senza portare la palla e giocatori con la maglia grigia in area avversaria. Un tempo per lui e poi sostituito.
Pellegrini (dal 46’) 6 – Due parole per lui: è mobile, frenetico e un po’ disordinato ma nella fase finale ha dato peso e imprevedibilità alla manovra e non è la prima volta.