V. Verona-Alessandria (pt. 1-0) finale 2-1
Gol: Faedo (V.V) 36’, Gazoul (Al) 46’, Cabianca (V.V.)
All’esordio stagionale i virtussini hanno colto una vittoria di prestigio sull’Atalanta U.23 mentre i Grigi impattano in casa di fronte al quotato Novara. Invito a informarvi sulla storia e sulla filosofia della Società veneta perché è una bella favola che prospera in un calcio che parrebbe non avere nulla a che fare con le favole, eppure l’intelligenza e la capacità del suo dominus Luigi Fresco (DG, DS e Mister da sempre alla testa dei veneti) hanno avuto ragione. Una società la Virtus che è a metà fra un’azienda ben pensata e organizzata e una famiglia nella quale tutti le componenti la sentono come cosa loro. Al contrario l’Alessandria è spesso lacerata da divisioni, prevaricazioni, furberie, polemiche, incomprensioni e difficoltà, con tanti protagonisti piccoli piccoli che pensano solo al loro miserrimo orticello sulla pelle della squadra e la sua storia. Per non parlare della gestione tecnica ed economica dei gialloblu che, basandosi su una programmazione inderogabile, è in grado di fare campionati professionistici importanti con risorse ridotte all’osso. A favore dei veneti c’è anche un ambiente rilassato ed entusiasta, al contrario della turbolenta tifoseria mandrogna la quale, se a volte porta vantaggi (è accaduto anche nel derby contro il Novara), spesso le sue tensioni e le sue aspettative diventano montagne da scalare per i giocatori e addetti ai lavori. Nel caso non aiuta certo la nostra stampa, autoreferenziale pure lei che, almeno in qualche elemento, ha un atteggiamento fascio-leninista che tende a condizionare e a escludere, adesso ultra favorito da una struttura societaria incapace di comunicare e stabilire rapporti corretti e equilibrati con le altre realtà che ruotano intorno al calcio di casa nostra.
La partita- Nella tana della Virtus, lo Stadio “Gavagnin-Nocini”, i Grigi arrivano con una settimana in più di preparazione rispetto all’esordio, una settimana dove i ragazzi si sono potuti allenare con tranquillità sull’onda del pareggio conquistato nel posticipo di lunedì scorso al Mocca. Fresco sistemerà i suoi con un 3-4-1-2, il modulo che ha sbancato Bergamo nel turno scorso. Fiorin ha cambiato poco rispetto a lunedì scorso, visto che la squadra ha comunque funzionato, il modulo che vedremo si scrive 4-3-3 ma si legge 4-4-2 (mica Fiorin vorrà ancora farci credere che Pellegrini è una punta e agisce da punta? Se così sarà gli ricorderemo che i giornalisti non sono tutti uguali, non tutti amano farsi prendere per naso dagli apprendisti stregoni nè sono necessariamente suoi fedeli sodali: i lettori mi piace rispettarli e quando sbaglio preferisco farlo in buona fede e non per imbonire l’amico e il confidente di turno). Partiti. Mezz’ora di buon calcio per i Grigi: squadra abbastanza compatta, giocatori che si aiutano fra loro, anche se la confusione ogni tanto regna sovrana in casa nostra. I padroni di casa fin qui non si rendono mai pericolosi, anzi spesso abbassano il baricentro per contrastare la manovra avversaria. Poi il primo squillo: al 32’, dopo due gialli inutili per Ciancio e Pagliuca, arriva da fuori un missile di Demirovic che coglie il palo. Sembra il segnale convenuto che i Grigi sono entrati in riserva e i veronesi accelerano, arrivano sempre primi sulla palla e conquistano tutte le palle contese. Al 36’ la Virtus si porta in vantaggio (1-0) con Faedo e i Grigi paiono alle corde. Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi così al 41’ Pagliuca si conquista un rigore parso dubbio ai più ma si fa ipnotizzare dal portiere di colore che con un balzo felini respinge il rasoterra del figlio d’arte bolognese e poi esce per infortunio sostituito da Ghiozzi. La ripresa si apre con l’improvviso pareggio dei Grigi (1-1) grazie a Gazoul che ribadisce in rete un tiro non trattenuto dal portiere gambiano operato da Pellegrini, in ombra nel primo tempo. Pochi minuti dopo Cabianca con una zuccata imparabile riporta in vantaggio i veneti di Fresco (2-1). Da quel momento in poi, complici pure i cambi continui, la partita vive di strappi ed episodi ma i Grigi non sembrano mai in grado di raddrizzare il match che finisce con la vittoria di misura dei veneti.
Commento finale- Abbiamo perso perché ancora indietro di preparazione e quando le gambe non rispondono al cervello commetti errori e la lucidità in campo se ne va. Abbiamo cominciato brillanti ma dopo mezzora non eravamo più gli stessi. Nella ripresa hai pareggiato all’improvviso ma alla lunga hai pagato dazio.
Le Pagelle dei Grigi
Liverani 6,5 – Due belle parate dopo l’ora di gioco. Incolpevole sui gol subiti.
Ciancio 6 – Voto di stima: dovrebbe essere il faro della nostra difesa e un valore aggiunto della squadra e non lo è stato. Non sempre parlare aiuta.
Rota 6,5 – Non è un difensore centrale e la sua stazza ce lo suggerisce. Ma è il migliore della difesa, zitto zitto.
Ercolani 6 – Non male. Però penso con una certa apprensione quando ci sarà da difendere il fortino con due centrali svelti ma fisicamente poco strutturati.
E. Rossi 5,5 – Brillante per la prima mezzora poi si spegne.
Nunzella (dal 58’) sv.
Sepe 5 – Dei quattro centrocampisti ci è sembrato il più evanescente nell’ora di gioco avuta a disposizione.
Pellitteri (dal 60’) 5.
Nichetti 6 – Un bel tiro da fuori al 27’, tanto lavoro e molta confusione.
Mastalli 5- Sarebbe, potrebbe, dovrebbe… adesso è ancora impalpabile.
Volpe (dal 74’) sv – Aspettiamo lui, tanto per cominciare.
Pellegrini 5,5 – Esterno sinistro; un’accelerata con tiro radente respinto poi ribadito in rete. Parte senza infamia cresce nella ripresa.
Pagliuca 5,5 – Sarebbe sufficienza piena se non avesse sbagliato malamente il rigore. Fisicamente è possente ma ancora lontano da una condizione atletica accettabile.
Ghiozzi (dal 46’) sv – Esce anticipatamente per far posto a Volpe.
Manneh (dal 74’) sv.
Gazoul (nella foto) 6,5 – Al momento è il giocatore in grado di cambiare passo e saltare l’uomo in zone di campo interessanti. Ma perde mezzo punto per il giallo del tutto ingiustificabile.