La conferenza stampa di oggi pomeriggio indetta dall’Alessandria Calcio per comunicare la nomina di Rinaldo Zerbo a direttore generale della società, è stata caratterizzata da un diffuso nervosismo degli astanti, dovuto soprattutto a una serie di battibecchi fra alcuni giornalisti e il presidente Enea che ha detto senza mezzi termini che la classe giornalistica è prevenuta nei suoi confronti. Ha tentato anche di buttare la palla nel cortile di patron Di Masi parlando apertamente di aver ereditato una società con una situazione debitoria fuori controllo che si sarebbe rivelata tale solo dopo attenti controlli contabili dopo l’acquisizione. Sul banco degli imputati del nuovo management dei Grigi è finito perfino l’ex Ds Fabio Artico protagonista, a sentir loro, di campagne acquisti discutibili. Insomma, secondo questi qua Di Masi ne esce come il tipico convitato di pietra che, grazie al suo silenzio, raccoglie critiche un po’ da tutti. È diventato un bersaglio comodo per coprire gli errori di tutti con buona pace di certo tifo che da oltre un anno s’è scatenato contro di lui. L’unica vera novità è stata l’arrivo di Rinaldo Zerbo, immobiliarista torinese e personaggio che sembra dotato d’una buona dose di pragmatismo, che ha assunto il ruolo di Direttore Generale. Provando a essere ottimisti, l’obiettivo è un campionato di mezza classifica, quindi migliore di quello vissuto pericolosamente l’anno scorso, con tanti giovani in campo e l’arrivo di alcuni elementi per completare l’organico. Prendiamo quindi l’atterraggio di Zerbo come possibile novità positiva anche perché ricopre un ruolo centrale e strategico nell’organigramma del club e, al momento, è meglio non farsi troppe domande in quanto, per avere certe risposte, confidiamo nell’innato fiuto di certi cialtroni della Nord ai quali nulla sfugge e, conosciuta la loro analisi, basta dare per scontato l’esatto contrario per capire le cose.