“Con questo importante intervento garantiamo alle donne un sostegno nella libertà di scegliere se esser solo madri, lavoratrici o entrambe le cose. Si parla tanto di emancipazione femminile, di autodeterminazione e pari diritti tra donne e uomini ma se le istituzioni non supportano questo processo con i servizi, non può avvenire nessuna trasformazione culturale nella nostra Nazione. È per questo che, oggi più che mai in linea con il Governo di Giorgia Meloni, nel corso del mio mandato ho creduto fortemente in questa importante misura, perché così sosteniamo in concreto le famiglie che possono contare su un servizio maggiore a parità di tariffa, ma soprattutto offriamo un’opportunità alle donne di poter essere libere di scegliere se essere madri e al contempo portare avanti la propria carriera lavorativa: come sappiamo le donne tutt’ora sono investite in maggior misura rispetto agli uomini nell’accudimento della prole, situazione che genera sovente la “non scelta”, perché percepita come unica strada possibile, di abbandonare il lavoro. Questa misura possiede, poi, due ulteriori vantaggi: più servizi alle famiglie significa sostenere la natalità e aumentare la richiesta di figure specializzate nel settore dell’educazione della prima infanzia (che per statistica sono in prevalenza donne) significa più occupazione femminile”. Lo ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione e Merito della Regione Piemonte Elena Chiorino (nella foto)
La Misura
L’investimento regionale è di 3,4 milioni di euro, già introdotto sperimentalmente nel biennio 2021-2023 e ad oggi al terzo anno di operatività, garantisce una maggiore elasticità del servizio anche per il prossimo biennio educativo: grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo Plus, le famiglie piemontesi potranno contare su un servizio pubblico con orari più adeguati alle loro esigenze senza costi aggiuntivi. Quest’anno si aggiunge una novità al provvedimento, ovvero la possibilità per i Comuni di attivare moduli di prolungamento orario non soltanto durante le vacanze natalizie e pasquali, ma a seconda delle richieste delle famiglie. Pertanto, anche durante l’anno, le famiglie con bambini della fascia 0-3 anni saranno più facilitate nel conciliare lavoro e cura dei figli. Un’Europa più sociale e inclusiva – obiettivo strategico del Programma regionale 2021-2027 – passa anche attraverso questo tipo di attenzione: garantendo una maggiore estensione oraria dei servizi pubblici alla prima infanzia, la Regione offre pari opportunità alle madri lavoratrici e le facilita nell’accesso e permanenza nel mercato del lavoro.
I Risultati
Avviata in via sperimentale nel luglio 2021 su indicazione di Chiorino la misura di prolungamento dell’orario dei nidi a parità di tariffa ha già sortito esiti interessanti, compatibilmente ad una realizzazione in un periodo ancora segnato dall’emergenza sanitaria. Nel 2021-2022 sono stati 50 i Comuni che hanno beneficiato del contributo e sono stati oltre 700 i bambini che hanno usufruito gratuitamente del prolungamento orario. Rifinanziata nel 2022-2023, della misura hanno beneficiato 63 Comuni con un incremento rispetto all’anno precedente.
Il Quadro Regionale
Sono 82.433 i bambini di età compresa tra zero e due anni in Piemonte, a fronte di 27.033 posti nei servizi pubblici e privati per la prima infanzia. Una situazione positiva, pur con margini di miglioramento. Per effetto della pandemia, nel 2020-21 i servizi educativi in Italia hanno subito pesanti ripercussioni a causa delle frequenti chiusure e parallelamente, il numero dei bambini frequentanti è drasticamente calato. Nel 2021-2022, con il rallentamento dell’epidemia e il perdurare delle difficoltà degli operatori che offrono i servizi per l’infanzia, la Regione Piemonte ha ideato e iniziato a sperimentare la misura.