Olbia – Alessandria 4-0
Partiamo da domenica scorsa: al Mocca sono stati individuati 4 tipi sospettati di essere gli aspiranti futuri proprietari dei Grigi. La delegazione era in tribuna in una zona riservata agli invitati ed era guidata da Enea Benedetto, personaggio del quale aveva già ampiamente relazionato la città nell’autunno scorso. Adesso pare che abbia dismesso i panni del potenziale presidente per indossare quelli del mediatore (in certi casi se non è zuppa è pan bagnato) mentre il personaggio del possibile compratore è stato interpretato, per l’occasione, da uno o due francesi (?), nazionalità che sarebbe novità assoluta per il calcio italiano. Tra l’altro Borio ha fatto loro da cicerone illustrando a modino sede, stadio e quant’altro. Oggi invece i Grigi sono a Olbia impegnati in uno scontro diretto contro una compagine che ha certamente più frecce (e punti) al suo arco rispetto a questa Alessandria e che può contare su un giocatore (Ragatzu) che in C può vincere le partite da solo. L’allenatore dei sardi è Roberto Occhiuzzi che ha cominciato la carriera come secondo di Braglia a Cosenza e poi ha assunto la titolarità della panchina in B ma con poca fortuna, poi sostituito da Bisoli che ha portato i calabresi ad una incredibile salvezza (e noi, purtroppo, ne sappiamo qualcosa). Il presidente del Club isolano è Alessandro Marino, amico personale di Giulini, presidente del Cagliari e, arrivato alla guida del club bianco celeste da poco, ha continuato nella politica di valorizzazione dei giovani virgulti e degli over a parametro zero. L’Olbia ha ora 35 punti in classifica alla pari della Torres contro i 33 della Vis Pesaro e i 32 dell’Alessandria. E adesso la partita. Primo tempo frizzante, l’Alessandria non demerita, colpisce anche un legno e va al riposo sul niente di fatto. La prima parte della ripresa è la fotocopia dei primi 45’, anzi Nichetti avrebbe la palla giusta sul destro ma il suo tiro esce di poco. Poco dopo il dramma: siamo al 70’, palla da rinviare e invece la regaliamo a Ragatzu che scherza Donzella, crossa e Dessena segna di testa. Raddoppio 6’ dopo (è il 74’) su deviazione su corner, poi Ragatzu in area fa tutto quello che vuole e triplica il bottino e lo sigilla su rigore al 92’. Dopo 70’ l’Alessandria si sfarina, al primo vero affondo regala il gol del vantaggio e poi è un piano inclinato con pendenza da brivido per una sconfitta che è parsa un’autentica resa senza condizioni. Non facciamo neppure le solite pagelle per carità di patria: stavolta basta un voto collettivo che è comunque lontano dalla sufficienza.