Asti – Don Vittorio Bazzoni, 81 anni, ex parroco di Piea e Cunico, è stato condannato a 2 anni per truffa, appropriazione indebita e auto-riciclaggio dal tribunale collegiale presieduto dal giudice Matteo Bertelli Motta. Insieme al religioso sono stati condannati anche gli astigiani di origine pakistana Alì Hashan, 39 anni, ex titolare di un negozio di informatica in corso Matteotti e Alì Imran, 43, operaio, che devono rispondere rispettivamente di truffa, auto-riciclaggio e riciclaggio: per il primo condanna a 2 anni e per il secondo a 1 anno e 9 mesi. Il caso riguarda la sottrazione di 105.000 euro dai conti della parrocchia, versati tra il 2016 e il 2017 dalla prefettura di Asti come contributo per la gestione d’un centro di accoglienza per migranti aperto da don Bazzoni nei locali dell’ente religioso. Una parte del denaro sarebbe stato ottenuto indebitamente in quanto il sacerdote non avrebbe segnalato alla prefettura che alcuni fra i 30 stranieri si erano allontanati dalla struttura, incassando in questo modo dallo Stato circa 8.000 euro non dovuti. Il tribunale ha condannato Don Bazzoni anche per per aver danneggiato economicamente la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, in quanto dopo aver ricevuto contributi dalla prefettura, ha cercato di risparmiare sui costi ricavando un utile. In questo caso il profitto avrebbe dovuto restare all’ente religioso mentre il parroco versò i soldi ad Hashan e Imran. Il primo ricevette 50.000 euro per comprare ad Asti un alloggio e 25.000 per un negozio, intestato a un parente, mentre al secondo arrivarono 30.000 euro, usati per acquistare una casa a Piea in via IV novembre. L’immobile è stato confiscato, mentre le due proprietà di Asti sono state dissequestrate in seguito al risarcimento di 60.000 euro da parte di Imran.