Sabato l’Alessandria ha perso a Pontedera e così siamo nuovamente in zona play out con 24 punti in classifica dopo 26 turni. Quel che preoccupa però è la qualità delle prestazioni che non è mai migliorata. La nostra squadra è prigioniera della sorte e dello stato di forma degli avversari. Noi non giochiamo a calcio: in questa stagione non è mai successo. Al punto che viene il sospetto che tutte le (poche) volte che vediamo fare cose decenti sono il frutto di iniziative personali di giocatori che ogni tanto si ricordano come si dovrebbe fare. Ma, visto che l’obiettivo degli strali di certi tifosi è sempre e comunque Di Masi, è stato facile all’inizio per Rebuffi avere gli alibi del caso. Dopo quasi otto mesi però le scuse non bastano. Il mister dovrebbe infatti dimostrare quando, dove, perché e con quali risultanze lui e il suo staff hanno fatto cose rilevanti e a quale livello. Sentiamo dire da mesi che proprio Rebuffi non nasconde la sua insofferenza nei confronti del DS parlando con amici, collaboratori e tifosi. Fino a che punto non saprei, ma le voci arrivano da ambienti e persone le più disparate. Se così fosse poniamo una domanda facile facile: Rebuffi e i suoi potrebbero essere potenzialmente del livello di Guardiola & C., ma finora cosa hanno dimostrato sia come calciatori che come tecnici? Che sia proprio vero il detto: chi sa fa’, fa, chi non sa fa’ insegna. E chi non sa, non fa e non insegna? Vorrebbe fare l’allenatore di calcio. Ma qui in tanti parlano a vanvera dicendo cose a loro utili senza ritegno, con certi giocatori che utilizzano come uditorio alcuni bar cittadini La società lo sa? Possibile che le figure deputate e pagate per curare i rapporti fra società, tecnico e calciatori (in primis il Team Manager) siano all’oscuro di tutto? Ma se ci sono fanno quello che in tante situazioni simili hanno fatto: nulla. Il Presidente s’è visto due volte in sei mesi, i dirigenti apicali vanno e vengono come fantasmi, in trasferta la società è rappresentata dal DS, dal Team Manager e dall’Addetto Stampa, nella migliore delle ipotesi: il sistema migliore per regalare alibi ai giocatori. Sini, per esempio, che pare avesse a gennaio richieste importanti, perché non è stato ceduto, visto che sabato scorso sembrava giocasse per farci un favore? E i rapporti tesi fra DS e Mister certo non aiutano: i giocatori spesso ne approfittano come i ragazzini quando i genitori litigano fra loro. Altro problema: se ci fate caso tutti gli Under provenienti dal nostro settore giovanile (escluso Marietta perché fa il portiere e Gazoul che, guarda caso, ha fatto la sua trafila nel Novara) si stanno rompendo come grissini stirati a mano. La spiegazione è logica: perché nell’ultimo quinquennio, in barba a budget annuali considerevoli, hanno operato dirigenti e tecnici della nostra cantera non all’altezza per logiche di scelta dei ragazzi e per l’intensità dei carichi di lavoro al quale erano sottoposti. Galeandro e Gazoul, due under pure loro, mica sono fatti d’acciaio! Più semplicemente non hanno avuto a che fare col nostro settore giovanile. Non contenti di queste risultanze l’indicazione per l’attuale allenatore nell’ estate scorsa pare farina del sacco di tal Buonagrazia, il Responsabile del Settore Giovanile, ex braccio destro di Nereo Omero (a sua volta ex dominus per anni delle giovanili grigie). L’abbiamo sentito in un’intervista sul web. Abbiamo notato una persona prolissa che non ha citato un solo concetto di calcio in mezzo a un profluvio di parole, scomodando la psicologia e la sociologia buona per la rubrica di Donna Letizia su Mani di Fata. E pure lui: da dove arriva, quali sono le sue esperienze passate e i suoi docenti? Che aspettiamo? Siamo in attesa che Rebuffi diventi un allenatore o tal Buonagrazia si dimostri un dirigente oculato del settore giovanile? Per il primo il tempo è ampiamente scaduto, per il secondo no, ma solo perchè i danni li vedremo un po’ più in là.