(da Libero) – Da sempre informatissimo. Da sempre, come un rabdomante a caccia di dettagli top-secret, si muove nelle stanze dei bottoni. Da sempre vicino ai potenti (almeno fino a quando le inchieste hanno iniziato a lambirlo). Si parla di Luigi Bisignani, l’uomo che sussurrava ai potenti, il quale, dopo essere uscito dall’ombra in cui aveva navigato dalla prima Repubblica e fino a pochi anni or sono, si è dato alla scrittura, ai libri, al giornalismo. Il minimo comune denominatore? Le indiscrezioni, le soffiate, gli scoop, dalla politica alla finanza. Pochi gli errori e le smentite. L’ultima soffiata del “Bisi” arriva dalla prima pagina de Il Tempo, dalla quale ci dà conto di un patto segreto (si parla di politica). Un patto che, se confermato dai fatti, si rivelerebbe esplosivo, clamoroso, atomico. Scegliete voi l’aggettivo più adatto e roboante. Già, perché si parla di un’intesa niente meno che tra Matteo Salvini e Beppe Grillo. Altro che patto del Nazareno. Altro che Pd a trazione grillina. Secondo Bisignani, la realtà è un’altra, ed è quella del leghismo in salsa pentastellata, o del grillismo fuso col salvinismo.
Progetto “dal basso” – “Prende corpo un nuovo soggetto politico che può sparigliare il quadro, l’alleanza tra la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle”, esordisce Bisignani. Poi subito la puntualizzazione: il progetto, spiega, “parte dal basso”, non da Salvini e Grillo in persona, ma da “quei parlamentari della Lega e del M5s che stanno raggiungendo significative convergenze di programma”. Convergenze di cui un po’ tutti si erano accorti. Si pensi all’immigrazione. Si pensi all’euro. Si pensi alla lotta senza quartiere alla Casta. Si pensi al Fisco. A muovere la pattuglia di parlamentari, oltre alle idee, ci sono le evidenze che emergono dai sondaggi: un “bloccone” Lega-M5s, oltre a contare su un enorme bacino di voti, potrebbe far ulteriormente breccia sia a destra sia a sinistra (e Bisignani, in tal senso, cita una rilevazione commissionata a Nicola Piepoli). Secondo “Bisi”, i parlamentari che lavorano all’ambizioso progetto, starebbero tentando di convincere i rispettivi leader spiegando loro che soltanto con questa “joint venture” potrebbero essere certi di piegare Matteo Renzi al voto. Anzi, più che certi: i due partiti in coalizione volerebbero oltre il 40 per cento. Cifre impressionanti. Cifre da governo. Cifre sulle quali esponenti del M5s e della Lega starebbero facendo leva per convincere Salvini e Grillo a incontrarsi (un incontro reale, vero, in carne e ossa).
E Silvio dov’è? – Il progetto “Lega5Stelle”, secondo Bisignani, non prevederebbe nessun ruolo per Silvio Berlusconi. Fuori lui, ma dentro altri azzurri ed alfaniani, magari quei “parlamentari di Forza Italia e alcuni di Ncd, soprattutto del Sud, capaci di aggregare consensi”. E se ciò che Bisignani scrive corrisponde a realtà, forse, si comprende anche perché in queste ultimissime ore torna a prendere piede il Patto del Nazareno. Le voci su una possibile e futuribile nuova intesa tra il Cav e Matteo Renzi, magari contingentata e magari soltanto su un piccolo pacchetto di riforme, si rincorrono insistenti. Anche Bisignani, infatti, scrive: “E forse (Berlusconi, ndr) per questo pensa solo a ristabilire un rapporto con il presidente del Consiglio, per offrirgli i suoi voti rimasti in cambio di un ingrasso al governo”. Uno scenario, quello tracciato dall’uomo che sussurrava ai potenti, suggestivo. Uno scenario che potrebbe avere molto, molto a che fare con la realtà e il futuro prossimo.
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