I dati del monitoraggio che ARPA compie trimestralmente da diversi anni confermano il progressivo e consistente miglioramento della qualità dell’acqua di falda e la efficacia della tenuta della barriera idraulica. Un risultato che è dovuto soprattutto all’applicazione delle migliori tecnologie negli interventi di bonifica compiuti da Solvay per i quali sono già stati spesi 40milioni di Euro e accantonati altri 30 per i prossimi anni, per rimuovere i cosiddetti “inquinanti storici” dovuti alle attività della gestione precedente l’arrivo di Solvay a Spinetta Marengo.
I risultati della campagna di monitoraggio di giugno 2022 pubblicati da ARPA, in linea con i risultati delle campagne condotte da Solvay, sono rassicuranti in quanto confermano la costante e progressiva riduzione delle contaminazioni e il miglioramento della qualità dell’acqua di falda.
Dal 2009 ad oggi, si conferma la riduzione di oltre il 90% dei solventi clorurati all’esterno del sito, e una riduzione della concentrazione media di cromo esavalente nell’acqua di falda all’esterno del sito di oltre il 60%, raggiungendo così le più basse concentrazioni mai registrate prima, anche con riferimento ai piezometri più contaminati.
Il permanere di livelli di contaminazione, che i monitoraggi attestano in diminuzione, è un dato atteso e fisiologico in presenza dell’inquinamento risalente alla seconda metà del secolo scorso. Solvay si sta facendo carico di attuare il risanamento del sito attraverso il Progetto di messa in sicurezza e Bonifica, condiviso e sotto il controllo degli Enti locali, la cui realizzazione ha da sempre previsto tempi tecnici necessariamente lunghi.
Anche per quanto riguarda i PFAS, i risultati confermano concentrazioni in costante diminuzione nella falda superficiale a valle del polo industriale, e concentrazioni che nelle aree interne allo stabilimento risultano in generale decrescita e circoscritte a limitate aree in cui sono attivi interventi di contenimento. Per i livelli di falda più profondi, i dati del monitoraggio confermano, l’assenza di PFAS e l’ottimo stato qualitativo delle acque.
In questo contesto, l’assoluta efficacia della barriera idraulica è dimostrata dalle risultanze dei monitoraggi, che nel loro complesso ne confermano la tenuta, e dalle misurazioni mensili del livello di falda, che mostrano un’area di cattura particolarmente estesa ben oltre i confini del sito e un positivo effetto di richiamo delle acque da valle verso lo stabilimento.
Inoltre, Solvay sta completando le indagini ambientali previste dal piano di caratterizzazione per le aree esterne al sito, in coordinamento con la Conferenza dei Servizi programmata da Istituzioni ed Enti tecnici locali.