Alessandria – Il Pontedera, squadra che oggi ha affrontato al Mocca i Grigi, aveva a inizio stagione individuato per la panchina Catalano per prendere il posto del loro storico mister Maraia. Su 6 partite ne ha perse 2 e infilato 4 pareggi, un andamento che l’attenta dirigenza toscana ha ritenuto non gratificanti e, dopo aver silurato Catalano, è stato assunto Canzi. Un mister il quale, dopo aver fatto il vice di Zenga a Cagliari in Serie A, ha lavorato con profitto nelle ultime stagioni a Olbia.
I Grigi sono arrivati da una prestazione infrasettimanale positiva in Coppa avendo eliminato il Novara, capolista nel Girone A della C, ma il Pontedera, allo stesso modo, si è sbarazzato della capolista Siena dopo i tempi supplementari. Ci si aspettava quindi una partita gagliarda da parte di entrambe le contendenti, in attesa che riescano a trovare una certa continuità sia durante la singola prestazione che di risultati.
Per i Grigi vale il discorso per il quale le squadre giovani sono caratterizzate spesso da prestazioni altalenanti e trovare l’assetto tattico e la grammatica del proprio gioco non è mai scontato. Nel caso in questione Rebuffi dovrà insistere a insegnare ai suoi giocatori cose semplici, senza cadere nelle fumose questioni di moduli e atteggiamenti e questa partita potrebbe dirci se la nostra compagine sta crescendo o no.
Di più: fino a che punto certi protagonisti in campo hanno definitivamente lasciato alle spalle gli atteggiamenti tipici del calcio giovanile per sposare la rabbia agonistica di un calciatore professionista?
In questa partita per i Grigi era vietato perdere ma acchiappare, se del caso, anche il punticino, visto che ne devi fare almeno altri 40 entro fine campionato.
Sul campo oggi i Grigi hanno confermato il modulo 4-2-3-1 ma stavolta Nepi s’è accomodato in panchina mentre Galeandro è diventato punta centrale.
Cioffi invece, coraggiosamente, ha dato un taglio col passato per adottare il 3-4-3 (anche se spesso s’è trasformato nel più robusto 3-5-2).
Sul Mocca cadeva una pioggerellina leggera ed eravamo curiosi di vedere se i nostri “pesi piuma” si fossero trovati a loro agio su un terreno di gioco insidioso, visto poi che a metà primo tempo ha ricominciato a piovere.
Comunque le due compagini, entrambe imbottite di millennian, si sono date subito da fare e gli ospiti passavano in vantaggio già all’11’ grazie ad Aurelio che, di testa e dimenticato dai nostri difensori, bucava imparabilmente Marietta.
Un minuto dopo Catanese colpiva la traversa a portiere battuto e pure stavolta era aiutato dalla disattenzione altrui.
Ma se da una parte i difensori dormivano dall’altra svenivano: Speranza riprendeva una palla in area avversaria e pareggiava (12’) con la cortese collaborazione degli ospiti.
Altro errore difensivo mandrogno al 17’ e il Pontedera era di nuovo avanti con Catanese che al 19’ triplicava.
Nella ripresa Pagani già al 46’ riportava i suoi in corsa con un gran tiro ed eravamo sul 2-3.
Il tentativo di rimonta grigia si spegneva davanti all’arcigna difesa toscana. Rebuffi, per l’occasione, non trovava di meglio che mettere mezze punte, punte ed esterni d’attacco, così facendo la squadra perdeva quel minimo di geometria che la contraddistingue e i nuovi entrati andavano a intasare spazi in avanti sperando di pescare il jolly con una palla impazzita. Boh?
Il Pontedera vinceva così in terra mandrogna la prima partita di questo campionato.
Per i Grigi era fondamentale non perdere: abbiamo perso.
Ed era fondamentale almeno non prendere gol: ne abbiamo presi tre.
Certo non abbiamo uno squadrone e giocare con 8 ragazzi nati dopo il 2000 non aiuta, ma il Pontedera ne aveva altrettanti. Bisogna imparare a difendere, tanto per cominciare, e mettersi nella testa di imparare in fretta e cambiare approccio. Dobbiamo cercare di giocare la palla e tenerla nei piedi, possibilmente non davanti alla nostra area, non allungarsi ma difendersi coi reparti e i giocatori vicini fra loro.
Ci pare che questi ragazzi abbiano buona volontà e voglia di migliorare, ma bisogna insegnare loro a “stare in campo”.
Le Pagelle
Marietta 6 – Incolpevole sui primi tre gol salva alla grande su Catanese al 12’. Certo, meritare la sufficienza con tre gol sul groppone la dice lunga sulla consistenza di questo collettivo
Rota 5 – Terzino destro. I primi due gol arrivano dalla sua parte, sul terzo è (forse) incolpevole ma non deve dimenticare spesso l’avversario in area. Decente il suo secondo tempo
Baldi 5 – Difensore centrale. Preferito a Checchi dal 1’ nel primo tempo è un mezzo disastro. Si risolleva nella ripresa quando non è mai attaccato.
Sini 6 – Difensore centrale. Pure lui non esente da colpe nella tripletta d’apertura avversaria. Comunque la bambinaia la può fare si ma fino ad un certo punto perché se chiude solo lui in difesa finisce che qualche volta non riesca a recuperare la posizione.
Nunzella 5,5 – Terzino sinistro. I primi due gol subiti arrivano da cross partiti dal suo avversario diretto: per carità, se ogni cross avversario è un gol non funziona la nostra difesa nel complesso e non solo lui è il colpevole.
Mionic 6 – Mediano centrale. Il ragazzo sta crescendo in personalità, anche se troppe volte è tagliato fuori delle triangolazioni ospiti. Purtroppo giudicarlo in fase di costruzione è difficile perché i Grigi preferiscono saltare bellamente la metà campo e cercare direttamente le punte. Cala alla distanza ma la sufficienza se la guadagna.
Lombardi (89’) sv
Speranza 6 – Mediano centrale. Vale il discorso del suo compagno di reparto, anche se lui è un po’ più fumoso. Importante il gol siglato subito dopo il vantaggio ospite, peccato non sia servito a portare a casa un punticino.
Ventre 70’ sv
Pagani 6,5 (nella foto) – Trequartista. Un bel gol e alcune ottime intuizioni. Sostituito al 70’.
Nepi ( 70’) sv
Galeandro 5,5 – Punta centrale. Si sbatte come pochi, costringe al giallo due difensori granata e spesso fa a sportellate con tutta la difesa avversaria schierata
Ghiozzi 6 – Trequartista. Alcune buone iniziative anche se la stazza non lo aiuta.
Gazoul (70’) sv
Filip 5 – Trequartista. Non sempre presente con la dovuta fisicità e la verve tipica del ragazzotto.
Perseu (89’) sv.