di Andrea Guenna – Ho sempre molta cautela nel prendere per buone le apparenze. Quando è tutto pulito, perfettamente a posto, efficiente, manca sempre qualcosa. Manca la confusione tipicamente umana, il disordine dei prati fioriti che si contrappone alla fredda perfezione dei giardini pubblici di certe città del nord, dove tutto è al suo posto e non c’è niente che stona. Da quelle parti non vogliono i profughi perché sono brutti, sporchi e cattivi, e si apprestano a chiudere le frontiere, se va bene, altrimenti buttano fuori i profughi che ci sono già. Raus.
“Schengen è sull’orlo del tracollo” ha confessato alla fine della prima giornata del vertice informale dei ministri degli Interni Ue l’austriaca Johanna Mickl-Leitner (nella foto). Nove ore di colloqui hanno fatto intendere che fra quattro mesi Berlino e Vienna potrebbero essere le prime capitali a revocare la libera circolazione e chi scappa dall’orrore corre il rischio di continuare a cercare una via verso la speranza vagando senza meta tra le nebbie continentali come se fosse alla ricerca del Graal.
E mentre la Svezia ha già annunciato l’espulsione di 80.000 profughi, si teme che la svolta teutonica possa essere contagiosa perché anche altri paesi nordici stanno per fare la stessa cosa come Regno Unito e Danimarca, mentre per la UE “rimpatriare” i migranti illegali è essenziale anche per l’accoglienza di chi ha davvero titolo alla protezione internazionale. Belle parole per nascondere l’intenzione di fare piazza pulita.
Tutto ciò quando molti notabili dell’Europa che conta, mentre chiudono la porta in faccia a chi scappa dalle malattie, dalla fame e dalla guerra, consentono a due uomini o a due donne di sposarsi e di adottare dei bambini, ignorando le famiglie normali che non hanno figli e che hanno chiesto di adottarne uno.
Niente da fare, la precedenza oggi va agli omosessuali. Non solo possono adottarli, ma possono comprarli i figli fabbricati apposta per loro affittando momentaneamente un utero a circa 100.000 euro a botta. Certamente si tratta di un’operazione democratica, alla portata di tutte le tasche, per nulla spocchiosamente elitaria.
Ma che razza di Europa è questa? Che razza di Occidente è questo dove l’accoglienza non è condivisa e diventa insostenibile col rafforzamento dell’estremismo e della xenofobia? La chiusura ad effetto domino delle frontiere non farebbe che spostare il problema sui vicini che chiuderanno a loro volta le proprie frontiere fino ad arrivare ai confini dell’Unione, col rischio concreto che ad implodere saranno i paesi dei Balcani, il Libano, la Giordania o la Turchia creando un’instabilità internazionale molto pericolosa che determinerà nuovi flussi.
E ancora una volta questa Europa dei burocrati e delle banche non avrà risolto niente.
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