Alessandria (a.g.) – Dalla Procura della Repubblica di Alessandria sono partiti due avvisi di chiusura delle indagini destinati a Massimo Berutti, già sindaco di Tortona ed oggi consigliere regionale di Forza Italia, e ad Adelio Ferrari (nella foto) presidente di Confartigianato nonché vicepresidente della Camera di Commercio di Alessandria, inerenti l’acquisto di un terreno del comune di Tortona da parte della società di proprietà dello stesso Ferrari. Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza che dal 2010 ad oggi ha acquisito i documenti che sono serviti alla p.m. Silvia Saracino per procedere nell’istruttoria in merito alla vendita effettuata nel 2010 con una delibera di Giunta e perfezionata nello studio del notaio Vincenzo Esposito di Tortona. Riguarda una porzione di terreno di 38 mq (sic!) nella zona Co.In.Art. 2, adiacente alla sede della Fladel, la società di Ferrari, comprata con trattativa privata nel periodo in cui ricopriva la carica di assessore ai servizi sociali con sindaco Berutti. Il reato che riguarderebbe sia Berutti che Ferrari deriva dall’impossibilità da parte di assessori di acquistare beni dall’ente pubblico che amministrano. La giunta approvò la vendita poiché tale acquisto non sarebbe stato altro che la chiusura di una pratica avviata nel 2002, in un periodo cioè in cui Adelio Ferrari non faceva attività politica. Nel consiglio comunale del 22 aprile 2010 è stata discussa l’interpellanza presentata dal consigliere Paolo Ronchetti dell’Idv che accusava la giunta comunale di aver venduto illegalmente quel terreno a un decimo del valore a suo tempo fissato dallo stesso consiglio comunale. Infatti, secondo il piano delle alienazioni coi valori stabiliti dall’ingegnere capo Gilardone, la quotazione del piccolo appezzamento oscillava fra i 20.000 e i 30.000 euro per il fatto che era determinante per la chiusura del Pip (Piano Industriale Particolareggiato) e per l’opportunità che consentiva a Ferrari di completare la sua proprietà con conseguente incremento di valore. Ronchetti aveva sollevato anche il fatto che la giunta non poteva vendere in quanto le alienazioni sono di competenza del consiglio comunale ed aveva chiesto la revoca delle delibere in questione anche perché, come abbiamo visto, in violazione dell’articolo 1471 del codice civile che vieta la vendita di beni pubblici ad amministratori comunali. Ma la sua richiesta fu respinta dal consiglio comunale.
Abbiamo chiesto a Massimo Berutti, che dice di non avere ancora ricevuto niente dalla Procura, cosa ne pensi della cosa e, raggiunto al telefono, ha dichiarato: “Ricordo benissimo tutta la vicenda. Era una trattativa in corso da dieci anni che riguardava un terreno microscopico della zona artigianale di Tortona. Nel 2010 la mia Giunta ha semplicemente chiuso una pratica pendente. D’altronde – ha concluso l’ex sindaco di Tortona – Ferrari quando aveva iniziato la trattativa non era in consiglio comunale ed io non ero ancora sindaco, quindi la decisione di chiuderla è stata solo un atto dovuto e di carattere puramente amministrativo”.
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