di Dracula – A poco più di dieci giorni dall’appuntamento elettorale, la situazione economica per il nostro Paese si fa sempre più complicata. La Banca Centrale Europea, infatti, ha alzato i tassi di interesse dello 0,75%, mossa che ha portato il rendimento dei Btp a dieci anni sopra il 4% rendendo quindi più costoso il servizio del debito. Nel frattempo non è stata ancora individuata una strategia comune europea per affrontare la crisi energetica. Per tutta risposta quei pezzi di merda della Bce hanno pensato bene di alzare i tassi in misura superiore a quanto ipotizzato fino a poche settimane fa. Essendo servi deli Usa non avevano scelta in quanto la Federal Reserve a fine luglio aveva alzato i tassi dello 0,75%. Diversamente si sarebbe corso il rischio di causare un deflusso pericoloso di risorse finanziarie dall’Europa agli Usa, per via di un maggior rendimento dei titoli a reddito fisso in dollari.
Sicuramente non c’è più spazio per la spesa pubblica allegra. Va detto che a livello europeo di politica fiscale espansiva ne è stata già fatta tanta e all’Italia è stata destinata gran parte delle risorse del Next Generation Eu. Chiaramente ci sono dei settori della società che soffrono ed è lì che andrebbero concentrate le risorse, essendo però consapevoli che non è semplice distribuirle in una realtà sociale complessa come quella italiana.
Siamo su un piano inclinato che ci porterà alla povertà, mentre le imprese l’aumento del prezzo dell’energia costringe a licenziare.
La situazione è tale per cui occorrerebbero quindi interventi che si traducessero in una diminuzione delle bollette energetiche, dato che le risorse a disposizione sono poche, bisogna intervenire sul costo dell’energia. Inoltre mettere limiti all’utilizzo di energia elettrica o del riscaldamento nelle case o nelle imprese potrebbe non bastare.