Acqui Terme (AL) – Tra gli acquesi che abitano nelle vicinanze della stazione ferroviaria e i treni è ormai guerra aperta. Oltre ai ritardi, ai convogli soppressi, freddi d’inverno e senza clima d’estate, l’ultima novità delle nostre ferrovie di stato è quella di lasciarli accesi tutta la notte in stazione per garantire la piena operatività di prima mattina risparmiando il costo degli straordinari per i ferrovieri che fuori orario li dovrebbero mettere in moto. Ma se sono già in moto niente ferrovieri fuori orario. A parte il fatto che riesce difficile ai comuni mortali comprendere perché chiedere gli straordinari ai ferrovieri quando da sempre ci sono i turni, ma siamo in Italia e il mistero, insieme alla pizza, agli spaghetti ed al mandolino, fa parte della cultura nazionale. Gli è che i residenti dei palazzi di via Mantova e strada Alessandria non dormono più perché i treni in moto fanno rumore e a loro sta venendo l’esaurimento nervoso a causa delle notti in bianco che sono costretti a passare da quasi un anno a questa parte. Ma quando il troppo stroppia scappa la pazienza, come a quegli acquesi insonni che, esasperati dal rimpallo di responsabilità tra Trenitalia e Rfi e dalla mancanza di risposte della Regione, hanno firmato una petizione contro le ferrovie. Le firme per ora sono una settantina ma potrebbero aumentare perché sono molti quelli che chiedono di spegnere i treni o almeno di installare barriere antirumore. Sono decisi a tutto, anche a trascinare Trenitalia e Rfi davanti al giudice. Per ora la petizione è finita sul tavolo del sindaco Enrico Bertero insieme a quattro certificati medici di altrettanti residenti che a forza di non dormire hanno preso pure l’esaurimento nervoso.
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