Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e devo parlare del clima. Non dei cambiamenti climatici che nel corso della storia ci sono sempre stati e non sono una notizia, ma di qualcuno che ha chiesto lo stato di calamità per la siccità e ora si accinge a farlo per la pioggia per cui qualche “esperto” grida già al pericolo alluvioni. “A rega’ – direbbe Sordi – decidetevi: o c’è la siccità o c’è l’alluvione”. Per quanto riguarda la prima mi permetto di ricordare per l’ennesima volta – repetita iuvant – che Annibale a fine novembre del 218 avanti Cristo ha valicato il Monviso a 3000 metri di quota alla testa di 90 000 fanti, 12 000 cavalieri con relativi cavalli e 37 elefanti, segno evidente che non c’era neve per cui la temperatura media era di circa tre gradi più alta di quella odierna. Ricordo anche che i Vichinghi quando verso il nono secolo scoprirono la Groenlandia la chiamarono così (Groen- Land) perché era una terra verde piena di foreste, mentre oggi è una landa gelata, a dimostrazione che a quei tempi la temperatura media era più alta di quella odierna di circa cinque gradi. Ricordo anche che, come ci racconta William Shakespeare, a cavallo tra il XVI e il XVII secolo a Londra il latte dentro le bottiglie lasciate di prima mattina dal lattaio sul gradino dell’entrata, gelava, esattamente come il Tamigi sul quale si poteva pattinare. Quindi quella del clima è una belinata ciclopica e bisogna solo stare attenti a non dare fuoco ai boschi perché gli alberi possono aiutare a mantenere il clima sopportabile. Niente, hanno incenerito l’Amazzonia, l’Australia, il Congo e ora continuano qui da noi, mentre i sindaci, dopo essersi stracciate le vesti per la siccità, ci spaccano gli zebedei per la pioggia in quanto temono che le precipitazioni troppo intense possano provocare nuovi disastri. Da una parte razionano l’acqua e poi quando piove si lamentano e danno l’allarme. Ricoverarli col Tso no eh? Il problema è che se continuano a cementificare le città senza prevedere una sana rete idrica adeguata alle circostanze e alle emergenze saremo sempre da capo. Ma ci vuole gente competente per amministrare i Comuni e non le quote rosa o fancazzisti che hanno deciso di fare carriera politica riuscendo ad essere solo imbonitori di piazza rimanendo emeriti ignoranti… quando non sono peggio. Altro che cambiamento climatico.
E io pago.