Quasi tutti i giornalisti sportivi mandrogni, non foss’altro che per la loro atavica paura di andare contropelo a un centinaio di tifosi ringhianti sui social e al loro capobastone pagato da un fogliaccio locale, hanno rinunciato a informare e commentare quello che capita davvero nell’Alessandria Calcio di questi tempi. E lo stanno facendo nel modo più idiota possibile, della serie: “Stiamo a vedere quello che succederà”. Originali, no? Tanto vale, signori miei, limitarsi a leggere i comunicati stampa della società. Cosa pensate, che i lettori interessati alla vicenda calcistica locale comprino certi fogliacci illeggibili o vadano su certi siti per sorbirsi idiote tiritere? E ognuno di questi bell’imbusti, così facendo, pensano di affrancarsi, anche parzialmente, dal loro tiranno Penna Scadente? Per intendersi: se non è dato sapere e, al contrario di quello che il Grande Capo (ahugg!) va dicendo in giro, tutti i micro vantaggi che alcuni, privi di spina dorsale, pelandroni, fancazzisti e paraculi della carta stampata, godono da anni grazie a certi gesti di sottomissione, stanno finendo perché Penna Scadente, nel giro di qualche mese, se tutto va bene, non conterà più una beata minchia. Per tutti questi motivi sarete costretti, se volete sapere qualcosa e farvi un quadro realistico del presente e del futuro dei Grigi, a leggermi con assiduità. Mi raccomando: fatelo senza dire niente a nessuno, come quando, adolescenti in piena tempesta ormonale, ci si chiudeva in bagno per “leggere” il Postal Market. E continuate pure a fare finta di disprezzare Alessandria Oggi – vi perdoniamo a prescindere – ma sappiate che qui, da un anno a questa parte, piaccia o non piaccia, è stata fatta la cronistoria fedele della situazione ed è stato dipinto un quadro reale della “Vicenda Grigia” (controllare per favore tramite i vecchi articoli).
Che succederà adesso? Adesso ve lo diciamo, almeno per una parte, salvo il caso in cui succedano cose fuori dalla logica e dalla ragionevolezza (nel calcio accadono, ogni tanto) andremo a interpretare i nuovi probabili sviluppi con quel pragmatismo che non fa sconti e quindi non piace a nessuno.
- La squadra sarà iscritta da Di Masi e in serie C. Come abbiamo già spiegato, regolamenti alla mano, non è possibile per Di Masi, anche lo volesse, optare per soluzioni diverse, pena la liquidazione della Società, quindi la cancellazione automatica della matricola rilasciata dal “Sistema Calcio”.
- Di Masi non cederà la squadra a un “rottamatore” di professione. Di Masi ha pubblicamente assicurato che non lo farà e pensiamo sarà così perchè il presidente è un galantuomo. Tra l’altro nelle passate settimane è molto probabile che personaggi di quella schiatta (tipo il già citato Enea Benedetto) si siano avvicinati ai Grigi ma, pensiamo, siano stati gentilmente respinti.
- Di Masi gestirà, almeno all’inizio, la nuova stagione agonistica. Poi con l’evolversi della situazione e il puntuale pagamento degli emolumenti e delle spese generali alle quali la società adempirà si abbasseranno progressivamente gli impegni contrattuali sottoscritti e, magari, qualche gruppo, preparato a gestire determinate situazioni, potrebbe farsi avanti e rilevare il club.
- Vista così la situazione tecnica, finanziaria, contabile e sportiva si prospetta una stagione agonistica da mal di testa. I 17 giocatori ora in organico costano ben di più di tutto il Bari o del Modena (vincitori dei loro gironi di C) del campionato passato. Qualcuno di questi 17 può essere ceduto ma pensare di ottenere grossi vantaggi economici togliamocelo dalla testa. Inoltre molti nostri giocatori sotto contratto ci sembrano poco adeguati a un campionato anonimo e quindi poco motivati. Aggiungiamo che un possibile primo sfoltimento della rosa (almeno sulla carta) costruito su contatti già imbastiti da Artico sono una pia illusione.
- Longo sarà ancora l’allenatore dei Grigi, almeno per i primi mesi. Moreno spera fino all’ultimo che qualche piazza importante di C o qualche società di B possa individuarlo come nuovo mister ma di eventuali possibili nuove sistemazioni ne sono rimaste pochissime libere. Sicuramente, al contrario del DS, avrà lavorato freneticamente nell’ultimo mese alla ricerca di un nuovo datore di lavoro ma, sia la sua richiesta economica, che i costi importanti del suo staff e, perché no, certe sue esternazioni improvvide fatte durante la stagione scorsa nei confronti della società, non pensiamo siano piaciute ai “padroni del vapore” del calcio italiota. Quindi è ragionevole che Longo comincerà da “separato in casa” in attesa di tempi (leggi stipendi) migliori o, quanto meno, simili: un bell’ambientino, non c’è che dire.
- Artico continuerà a essere il DS. Valutazioni simili a quelle fatte per il mister valgono anche per la figura del DS, adesso con il culo al fresco perché, come abbiamo visto è al mare ma lo avrà al caldo quando tornerà al lavoro (si fa per dire). Se Di Masi, in questi giorni di religioso silenzio, ha rivissuto i suoi ultimi anni di presidenza senza essere obnubilato dalla passionaccia si sarà reso conto di quanto sia stato professionalmente incapace e umanamente un birbante Artico. Assumendolo tre stagioni orsono il presidente ha abbandonato la ragionevolezza sposando i voleri di un gruppo agguerrito di tifosi. Credeva di aver fatto una duplice furbata: individuare un nome nuovo come DS, un professionista che fino ad allora aveva fatto solo buchi (nell’acqua nella migliore delle ipotesi) complice il destino cinico e baro e, nel contempo, di essersi assicurato l’affetto imperituro di certa tifoseria movimentista. Speranza vana, l’una e l’altra.
Per il resto il Fabione continuerà a fare “il servo di due padroni”: il primo, quello che lo paga e che ha irrimediabilmente deluso; il secondo, quel gruppo di 50 sfigati della Nord di cui si è servito da ufficio di collocamento che si prepara ad affogarlo in una botte di birra non fermentata.
Una cosa pensiamo sia certa: il DS fra un annetto sarà costretto a cercarsi una nuova occupazione che dubitiamo sarà da dirigente sportivo.
Dalle stelle alle stalle pure lui.