Torino – È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 2 al Bollettino Ufficiale n. 43 del 29.10.2015 la Legge regionale 29 ottobre 2015, n. 23 che prevede il riordino delle funzioni amministrative conferite alle Province in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni). Interessante la parte che tratta dell’Elisoccorso 118 in zone impervie, per il quale la Giunta Regionale, su proposta degli assessori Saitta e Valmaggia, ha approvato la delibera che prevede l’aggiornamento delle tariffe e definisce le modalità di compartecipazione al costo degli interventi di soccorso in zone impervie, quindi non solo la montagna.
“Con la delibera di aggiornamento delle tariffe per l’attività dell’elisoccorso – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Antonilo Saitta – abbiamo voluto introdurre anche in questo importante settore un principio di appropriatezza, affinchè il servizio venga utilizzato solo per far fronte a reali emergenze e a chiamate fondate su motivazioni serie. Così come per tutti gli altri ambiti della nostra sanità, anche in questo caso le risorse risparmiate verranno utilizzate per il miglioramento dei servizi per i nostri cittadini”.
Per l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia “Un maggior coordinamento del Soccorso Alpino con il servizio di elisoccorso del 118 consentirà di migliorare ulteriormente gli interventi alle persone in difficoltà in montagna e nelle zone impervie del nostro territorio. La compartecipazione delle tariffe introduce inoltre un elemento di responsabilità personale volto a prevenire situazioni causate da imprudenza e superficialità”.
Le tariffe, ferme dal 2006, erano di 3.084 euro di costo fisso per intervento, indipendentemente dalla durata (due ore o sei ore). Dunque, era necessaria una revisione. Per la nuova tabella le prestazioni di emergenza per i non residenti in Piemonte, a partire dal 1° gennaio 2016, il diritto fisso di chiamata costa 120 euro, mentre il costo al minuto di volo costa 120 euro. Per quanto riguarda il Soccorso Alpino e speleologico piemontese, il diritto fisso di chiamata per ciascuna squadra costa 120 euro, mentre il costo per ogni ora aggiuntiva di operazioni oltre la prima per ciascuna squadra costa 50 euro. Per tutti ( residenti o non residenti in Piemonte) in caso di chiamata totalmente immotivata (ad esempio uno scherzo) la corresponsione è per l’intero costo dell’intervento; per chiamata totalmente immotivata che genera la ricerca di persone disperse a causa di un comportamento irresponsabile, la corresponsione è per l’intero costo dell’intervento; nel caso di chiamata causata da utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o dalla scelta di percorsi non adatti al livello di capacità o al mancato rispetto di divieti, la compartecipazione è fino ad un tetto massimo di 1000 euro, fermo restando la non applicazione in caso di ricovero del paziente in reparto od in osservazione breve intensiva in Pronto soccorso. Spetta agli equipaggi intervenuti rilevare le condizioni di cui sopra. Le spese per il recupero salma non sono soggette a compartecipazione. Per avere un’idea dell’entità del servizio fornito dal 118, nel 2014 gli interventi sono stati 2400, mentre quelli in
ambito montano 521. Gli interventi in codice bianco sono stati 49, in codice verde 235, in codice giallo 178 e in codice rosso 9. Gli interventi per Recupero salme sono stati 23, per ricerca dispersi 27.
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