Alessandria – Trenta vetrine sfondate, una cinquantina di automobili parcheggiate date alle fiamme, arredo urbano fatto a pezzi, qualche poliziotto finito all’ospedale e molti altri in infermeria, e per tutto questo è bastato chiedere scusa con una letterina al Comune di Milano, al prefetto e alla Regione per quanto avvenuto quasi sei mesi fa per farla franca. Davide Pasquale, 32 anni, il disoccupato di Vignole Borbera (AL) finito in carcere insieme ad altri cinque ragazzi dopo gli scontri del 1° maggio a Milano, lo stesso giorno in cui si inaugurava l’Expo, con l’accusa di aver partecipato alla devastazione della città insieme ai black bloc, dopo aver patteggiato una pena di un anno e dieci mesi, grazie a quella letterina con la quale ha chiesto scusa per le marachelle commesse, è stato perdonato, pena sospesa. Si chiude così per lui la vicenda cominciata in primavera nel capoluogo lombardo quando fu sorpreso mentre lanciava oggetti contro gli agenti, vestito di nero e con il viso coperto, lo stesso abbigliamento dei famigerati black bloc, ai quali il ragazzo, però, ha sostenuto di non appartenere. Arrestato insieme ad altri con l’accusa resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di oggetti atti ad offendere (armi improprie come mazze, bastoni e pietre), disse di essersi coperto il volto con la felpa nera per ripararsi dal fumo dei lacrimogeni in quanto asmatico.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.