Milano (Roberta Amorino) – Pfizer ha confermato l’efficacia della pillola Paxlovid contro il Covid, sottolineando la sua utilizzabilità anche in caso di variante Omicron. Il medicinale, a detta della casa farmaceutica, ridurrebbe i ricoveri in terapia intensiva e la mortalità del 90%. È importante effettuare una corretta assunzione della pillola Pfizer che potrebbe rappresentare un concreto punto di svolta nella lotta al virus. I soggetti a rischio dovranno assumere la compressa non appena si siano manifestati i sintomi della malattia. “Potrebbe salvare vite!”, ha commentato Albert Bourla (nella foto), amministratore delegato dell’azienda farmaceutica. In sostanza, a detta di Bourla: “Questo potenziale trattamento potrebbe essere uno strumento fondamentale per aiutare a fermare la pandemia”.
Importante è anche il termine a partire dal quale la pillola Paxlovid viene somministrata al paziente, infatti, se è assunta entro tre giorni dall’insorgenza dei sintomi tipici del Covid, può ridurre i casi di ricovero dell’89%. Se, invece, viene somministrata entro cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi, riduce i ricoveri dell’88%. Si tratta, chiaramente, di percentuali non da poco.
Pfizer non si arrende nella lotta alla pandemia per cui, oltre al vaccino, ha studiato un rimedio che potrebbe comportare una drastica riduzione non solo dei ricoveri, ma anche della mortalità, fino al 90%. Lo studio è stato condotto, in maniera molto seria e scrupolosa, su un campione di 2200 persone, alle quali è stata somministrata la pillola miracolosa, al fine di studiarne i probabili effetti, in relazione al virus e al corpo umano.
La popolare casa farmaceutica ha affermato che l’utilizzo della pillola Paxlovid potrebbe rivelarsi valido anche in caso di Omicron, la variante di cui si parla tanto ultimamente, caratterizzata da un elevato tasso di contagiosità. In pratica, la pillola antivirale della Pfizer riuscirebbe a risolvere gran parte dei problemi che da un bel po’di tempo stanno affliggendo il mondo.
Albert Bourla si è detto fiducioso ma, ovviamente, il farmaco in questione dovrà essere approvato e autorizzato per poter diventare patrimonio comune. Non resta che attendere e sperare che l’incubo della pandemia, iniziato nel 2020, abbandoni il nostro pianeta, permettendoci di ritornare ad una tranquilla quotidianità.