Per il commento della XVI giornata del girone d’andata della Serie B 2021/2022 partiamo dall’anticipo del venerdì tra Perugia e Vicenza. Gli Umbri hanno vinto di misura (1-0) sui Veneti i quali hanno offerto però, ancora una volta, una buona prestazione, cosa ormai consueta dopo l’arrivo di Brocchi in panchina. I Biancorossi così non si schiodano dai 7 punti in classifica che li relegano al penultimo posto in classifica mentre per Alvini (25 punti) non è ancora tecnicamente playoff, ma ci siamo vicini. Complimenti quindi al mister toscano e al suo DS, il laziale Giannitti che, neopromossi come noi, stanno facendo un campionato davvero notevole senza aver svenato la proprietà durante il mercato estivo.
Il Pordenone, dopo essersi rilanciato contro i Grigi la settimana scorsa, passa in vantaggio a Benevento ma poi paga dazio contro una delle favorite di stagione e il 2-1 finale è risultato equo: i Ramarri rimangono ultimi sparati mentre i campani si confermano quarti in graduatoria.
Il Cosenza cade fragorosamente in casa contro la Cremonese (0-2) e i suoi 15 punti lo cacciano nei playout mentre ai Grigiorossi sembra servita la lezione impartita dai Grigi al Mocca due turni addietro e navigano in zona play off. Guarrascio, patron cosentino, esce scortato dalla forza pubblica e si vendica sull’allenatore Zaffaroni la cui panchina, che nel mese scorso sembrava a prova di bomba, è saltata per aria, ufficialità a parte.
Il Crotone in casa perde (1-2) contro la Spal un’altra partita incredibile e il suo nocchiero Marino non sa più a che santo votarsi: per gli Jonici 18° posto con 8 punti e la C sembra vicina, ma pensiamo che una dirigenza accorta, un organico attrezzato e una piazza calda possano far sperare in un colpo d’ala.
Frosinone e Ternana invece pareggiano mentre il Lecce batte nettamente allo Stadio del Mare la Reggina di Aglietti, il quale avverte sinistri cigolii della panchina.
Ascoli e Parma fanno 0-0 al Del Duca e i Ducali riprendono fiato con una prova finalmente consistente per cui si assestano al 15° posto, un soffio sopra i playout. Ora in panca siede Iachini e dimentichiamoci gli scivoloni della gestione tecnica “ad minchiam” di Maresca.
E così, ancora una volta, certi giornalisti de noantri che, in occasione dell’arrivo di Iachini alla guida degli Scudocrociati, avevano commentato il cambio con un’alzata di spalle (tutto documentato) lasciando credere che per l’Alessandria non sarebbe cambiato nulla: “Maresca o Iachini pari sogno”, detto alla siciliana (salvo poi correggersi 2 ore dopo richiamati da chi di dovere: qualcuno avrà pure spiegato la differenza tra i due mister a queste teste buone, giusto per ancorare gli occhiali).
Due parole invece merita il Pisa di D’Angelo che sbanca Como senza rischiare granché, col piglio tipico della capolista. Ma c’è un particolare tattico interessante per i toscani che, in sede di calciomercato, avevano confermato la difesa “a tre”. Benchè per i Neroazzurri la continuità di risultati e di buone prestazioni non siano mai venute meno, D’Angelo, prima prova la difesa “a quattro” senza dirlo a nessuno e ieri, in una trasferta determinante come quella di Como, decide di passare definitivamente ai 4 difensori in linea, nonostante, storicamente, sia un tecnico legato al 3-5-2. Orbene ditemi quando avete visto un mister fare una scelta così dirompente come quella di cambiare modulo in corsa. Mai, a meno che la propria squadra attraversi una crisi senza soluzione di gioco e di risultati. Ebbene, il nostro ex allenatore, inviso alla tifoseria mandrogna perché ai suoi tempi “la squadra giocava male” (come se ci fosse un allenatore che decide di “far giocar male” i propri giocatori) cambia modulo pur vincendo le partite, sperando di migliorare ulteriormente un rendimento già egregio. Ma sapete quanto lavoro ci vuole per organizzare un cambiamento simile a squadra in corsa? Solo Mourino e Allegri, a nostra memoria, riescono in imprese simili e che, pur continuando a vincere le partite, dimostrano un coraggio e una duttilità eccezionale.
Il Monza va a Brescia e batte le Rondinelle del Sor Pippo con due gol (a zero) il quale così perde il secondo scontro diretto consecutivo.
Pure i Grigi perdono al Mocca la seconda partita di fila contro il Cittadella. L’altra sera ci aspettavamo una partita attenta, se non addirittura soporifera. Era l’epilogo della XVI giornata, il terzo impegno in otto giorni e, sulla scorta dei risultati sugli altri campi, pensavamo che le contendenti avrebbero attaccato, sì, ma con grande circospezione, dando vita alla classica partita “vorrei ma non posso”. Ma l’andamento da noi immaginato salta già al 2’ grazie al bel gol siglato da Vita, mezzala destra mancina dei veneti.
I Grigi non sono stati in grado di produrre gioco e situazioni pericolose: quando siamo chiamati a “fare la partita” la squadra va in asfissia celebrale. Se non si riesce ad impattare immediatamente al vantaggio avversario una risposta pericolosa e tambureggiante, in grado di mettere in affanno gli avversari, non riusciamo ad organizzarla. Se poi ci dovessimo affidare a una prodezza del singolo saremmo messi pure peggio, nella vana speranza di poter sfruttare un calcio franco dal limite perché tiratori da fermo specializzati non ne abbiamo in organico: contro di noi gli avversari a piazzare “il coccodrillo” in barriera manco ci pensano, figuratevi! In tal senso il rientro di Marconi potrebbe darci una mano, quanto a forza fisica e destrezza nel colpire la palla.
Adesso siamo quartultimi con 14 punti, in piena zona playout, mentre i Granata raggiungono quota 25 ai margini dei playoff.
Speriamo che il futuro ci riservi qualche raggio di luce.