Domenica prossima alle ore 14 nello Stadio “R. Curi” di Perugia sesto impegno dei Grigi allenati da Longo contro la squadra umbra. Il Perugia la passata stagione ha vinto il Girone B della C per questione di millimetri guadagnandosi la promozione direttamente a spese della corrazzata Padova di Mandorlini che ci ha lasciato le penne (ma non la categoria) a tempo scaduto di una doppia finale playoff persa ai rigori proprio contro l’Alessandria la quale ha vinto il campionatino finale arrivando davanti a una trentina di compagini tra le meglio attrezzate di tutta la categoria. Questa è storia ma soprattutto è la prova provata che la cadetteria ce la siamo meritata dopo 10 lustri d’assenza, in virtù d’un girone di ritorno di grande livello e della successiva vittoria dei playoff di categoria. Il mini torneo finale durato quasi un mese è stato però uno dei motivi per i quali la presidenza e la direzione sportiva mandrogne sono partite “ad handicap” nei confronti delle altre squadre cadette. Le motivazioni che si adducono ci stanno, però segnaliamo il Cosenza, appena retrocesso dalla B in C e poi ripescato. A Ferragosto i calabresi si sono trovati con sei soli giocatori sotto contratto, un organico da allestire e un organigramma individuato per disputare un campionato di C. Adesso ha 7 punti in classifica, una struttura tecnica completata solo da qualche giorno e decenti prospettive di classifica per il futuro, visto che si tratta d’una piazza abituata fare tutto in economia. Il Perugia ha rinunciato al Mister della vittoriosa cavalcata della stagione passata Fabio Caserta e ha ingaggiato Massimiliano Alvini, un toscano appena retrocesso con la Reggiana dalla B alla C. Da certe annose referenze possiamo desumere che Alvini, oltre ad aver fatto gavetta in molte squadre della D toscana, sia come uno degli attuali migliori allenatori di B, un aziendalista convinto, costretto a farsi largo nelle categorie minori. Alla fine il suo talento è emerso ma non è da escludere che la sua carriera non proceda ancora più in alto. Il Perugia di Alvini sistema la squadra in campo con un modulo speculare a quello adottato dai Grigi ma i rifrulli di Massimiliano sono noti: non è certo un talebano del modulo e le sue letture durante la partita sono impeccabili. Non si può certo dire che si tratti d’un allenatore “pigro”, ma uno studioso e un appassionato della materia. In occasione di ogni campagna acquisti lo citano come una possibile opzione per la panchina mandrogna, ma i DS né lo conoscevano né si prendevano la briga di fare due telefonate informative. Certo, andare a individuare nomi super collaudati è più facile, ma a volte abbiamo visto allenare qui certi “mostri” che avrebbero dovuto pagare per sedere sulla panchina grigia al Mocca, altro che pretendere stipendi importanti e contropartite tecniche. L’anno scorso la Reggiana era solo una compagine neo promossa in B (Alvini è stato il mister della promozione degli emiliani in B) e poco accreditata. È retrocessa anche perché bersagliata dal Covid. Quanto al Perugia si tratta d’una piazza calcistica che, nell’ultimo trentennio, possiamo definire di seconda fascia a livello nazionale, con un secondo posto conquistato in A allenata da Ilario Castagner. Molte volte i destini del club hanno incrociato quello delle grandi società e ogni tanto le ha pure sgambettate. Ha potuto contare sul lavoro e sulla professionalità di grandi allenatori (Mazzetti, Galeone, Cosmi, Castagner fra gli altri) e grandi presidenti (Spagnoli, D’Attoma, Gaucci). Ha disputato pure Coppe Europee e Intertoto. Attuale Presidente del Club è Santopadre mentre il DS è Marco Giannitti. Il DS ha vinto campionati in serie, dalla C2 alla B e il suo capolavoro è stato quello di portare il Frosinone degli Stirpe in Serie A. Proprio in B in Ciociaria ha voluto per la panchina il nostro Moreno Longo, dopo aver toccato con mano il lavoro portato avanti a Vercelli dal nostro attuale mister. Nel calcio nazionale Marco Giannitti gode d’una fitta rete di relazioni e amicizie, fra cui alcuni noti “padroni del vapore”, i quali hanno avuto spesso per lui parole di stima e considerazione. Per la squadra il Perugia non si è avventurato in voli pindarici, ha confermato l’intelaiatura della C rinforzata da elementi di non grande notorietà ma di rendimento sicuro, alcuni provenienti dalla C. Gli stranieri in organico sono otto, tra i quali spicca il portiere titolare trentenne Chichizola.
E che Dio ce la mandi buona. Eupalla, se ci sei batti un colpo!