Le pagelle
Lecce 3 – Alessandria 2
- Pisseri 6,5 – Un errore in uscita al ’26. Per il resto subisce incolpevolmente il gol del vantaggio giallorosso ed è graziato almeno tre volte dalle conclusioni cervellotiche degli attaccanti di casa. Nella ripresa si oppone senza troppi problemi alle numerose situazioni create dai giallorossi. Esce allo scadere per infortunio.
- Russo (89’) sv
- Parodi 7 – Difensore centrale destro. Un primo tempo perfetto. I locali sono pericolosi soprattutto di testa e lui, in un’occasione, è più bravo degli specialisti giallorossi della zuccata. Quando entra Benedetti si toglie dalla sezione destra della difesa e marca a uomo.
- Di Gennaro 5 – Centrale difensivo. A giudicare dalle conclusioni a centro area degli attaccanti salentini non credo possa essere particolarmente soddisfatto di sé in questa prima frazione di gioco. Si becca un giallo evitabile al 42’ così diventa mortale una trattenuta sulla trequarti laterale che gli costa il rosso all’ora di gioco.
- Celesia 4,5 – Difensore centrale mancino. Nel primo tempo si perde bellamente in area due volte il suo avversario in mischia. Il peggio lo combina al 18’ quando si fa ammonire in mezzo al campo per un intervento viziato dalla sua paura fisica. Longo gli ha evitato le forche caudine tipiche di una sostituzione prima del riposo. Ma la sostanza non cambia.
- Benedetti (46’) 6 – Negli spazzi stretti e nelle incursioni all’arma bianca, disordinate e inefficaci del Lecce si trova a suo agio. Ma partite simili sono mosche bianche in cadetteria.
- Mustacchio 6,5 – “Er mejo figo der bigoncio” fra i nostri, il più adeguato alla categoria sotto ogni punto di vista e la palla lavorata in occasione del gol di Ba è una piccola perla.
- Ba 6,5 – Comincia bene poi cala progressivamente. Utile e fortunato il suo gol ma chiedo: come mai proprio lui era lì?
- Casarini 6 – Ordinato e generoso ma, come sempre, poco determinante.
- Beghetto 6 – Stavolta benino. Lascia il posto a Prestia per l’espulsione di Di Gennaro.
- Prestia (66’) 6 – Rude, a volte troppo. Ha tentato furbescamente di innescare nervosismo in una partita che si stava mettendo bene per noi e, se l’avversario avesse abboccato, avremmo avuto indubbi vantaggi: purtroppo non ha abboccato, accidenti!
- Orlando 5 – In dialetto mandrogno lo chiameremmo “fa fiuchè” (colui che chiama la neve dal cielo), ma la neve, se decide di imbiancare la terra, non lo fa certo per lui. E lui non mi pare in grado di mutare il corso di una partita in questa categoria, neppure con la danza della neve.
- Lunetta (66’) 6 – Energico sulla sua fascia, sbaglia poco ed è già qualcosa.
- Milanese 5 – Se fosse un dolce sarebbe una bavarese al mango: molle, tremolante e di gusto non ben definito. Esce dopo un’oretta di nulla.
- Chiarello (59’) 6 – Un po’ meglio del suo predecessore, ha una palla decente per fare gol ma non ce la fa a segnare. Lui, assieme ai due qui sopra, per ruolo e supposte caratteristiche, devono garantire qualità dalla mediana in su o, perlomeno, il primo filtro in fase di non possesso. Nessuno, almeno ora, sembra in grado di svolgere almeno una delle due mansioni.
- Corazza 6,5 – Segna il gol dell’immediato pareggio che ci ha consentito di “stare” in partita e di mandare psicologicamente in tilt tutto lo Stadio del Mare, compresi i calciatori di casa. Poi, quando si rimane in inferiorità numerica, si perde con tutto il fronte d’attacco da coprire.
In panchina: Crisanto, Russo, Chiarello, Lunetta, Marconi, Arrighini, Benedetti, Prestia, Pierozzi, Palazzi, Palombi, Kolaj,