Ieri sera l’Alessandria ha perso a Pisa la seconda partita consecutiva di campionato. A leggere le conclusioni dei “soliti noti” sembra una sconfitta arrivata per colpa di due difensori Grigi poco in palla. Meno male che le immagini TV in diretta, grazie anche a riprese finalmente professionali, rendano giustizia.
Primo tempo gara a scacchi fra le panchine.
Nella ripresa invece un lento crescendo dei padroni di casa. Quando D’Angelo si rende conto che i Grigi sono cotti a puntino, cambia uomini e modulo d’attacco per cui il 2-0 finale non fa una grinza.
Prima ovvia domanda: ieri sera c’è stata un’apprezzabile frazione di partita nella quale i Grigi hanno sovrastato l’avversario?
Risposta: no.
In realtà, senza episodi particolari o prodezze dei singoli da una parte e dall’altra, i Grigi hanno tenuto, sbuffato e sofferto ma nulla di più. Una volta andati in apnea si sono sciolti contro avversari che invece non hanno mai mollato, anzi hanno pure accelerato.
Rispetto al campionato scorso due differenze saltano agli occhi.
La prima: quando in “C” eri in difficoltà e riuscivi a “sporcare” la partita avevi ottime possibilità di centrare l’obiettivo.
La seconda: in C l’apporto di Longo, dal punto di vista tattico e caratteriale, ha fatto la differenza. In B invece il nostro Mister si misura contro allenatori che difficilmente dormono sulla loro panchina lasciandosi sorprendere dai suoi rifrulli tattici e cercano le contromosse. Se poi – è successo ieri pomeriggio – Luca D’Angelo dopo aver giocato per un po’ al gatto col topo, quando ha intravisto la possibilità di vincere cambiando giocatori e atteggiamento, il povero Moreno Longo non aveva le armi per contrastare le mosse altrui. Inquadrato dalle telecamere D’Angelo aveva l’espressione di chi ha “la forza dei nervi distesi”. Longo invece, che sapeva di combattere con un braccio legato dietro la schiena, non era certo l’immagine della serenità, come è ovvio che fosse.
Adesso, per noi, due appuntamenti fondamentali: il rush finale del calciomercato che si chiuderà martedì 31 e dovrebbe alleggerirci di parecchi giocatori con ingaggi pesanti rimasti ai margini del progetto tecnico col contemporaneo arrivo di altri due rincalzi importanti per la categoria; due settimane di allenamenti senza impegni agonistici che serviranno per recuperare alcuni infortunati, per portare i nuovi arrivati a un livello decente di condizione fisica e di lavorare sull’omogeneità e sugli equilibri del gruppo.
Quindi, a vedere il bicchiere mezzo pieno, queste due sconfitte d’ingresso nella nuova categoria potranno essere metabolizzate al meglio se, dopo la sosta, al Mocca offriremo una grande prestazione contro il Brescia. Ricordiamo però che, anche in caso di vittoria sulle rondinelle, in tre partite avremmo raccolto solo tre punti. Ci manca ancora mezzo punto per stare aritmeticamente in linea di galleggiamento. Il conteggio teorico ci dice che, anche in caso di un’eventuale vittoria casalinga contro il Brescia (cosa tutt’altro che scontata), nei prossimi tre match dovremo mettere in carniere altri 4 punti. Quindi alla sesta giornata (media/punti a partita 1,2) saremmo in media salvezza fuori dai Playout. Ci sarebbero due ulteriori cosette da non dimenticare: stare tutti calmi e tranquilli che non è successo niente perché stiamo solo pagando il noviziato; certi indugi nelle compravendite estive non hanno aiutato e, soprattutto, pensiamo a gremire lo stadio per vivere le partite accanto ai nostri giocatori dando loro il segnale che hanno compiuto una scelta valida nel venire a giocare qui da noi.