di Jimmy Barco – I fari di Marassi puntati sulla bella prestazione dei Grigi in Coppa Italia erano ancora roventi quando siamo venuti a sapere che, secondo i soliti sapientoni, l’Alessandria Calcio da lunedì scorso ha due nemici in più, anzi tre. Il primo è stato individuato nel telecronista di Italia 1 il quale, secondo alcuni, avrebbe spudoratamente “favorito” i colori blucerchiati durante la diretta di lunedì. Tuttavia, pur avendo assistito alla telecronaca, non mi è parsa faziosa come è stata raccontata. A tal proposito giova far presente che, quando va in onda la diretta, né i giocatori né il pubblico sugli spalti guardano la televisione, salvo qualche cerebroleso che sugli spalti si “gode” sul cellulare la partita alla quale sta assistendo. Ovvio quindi che, se anche il telecronista Mediaset fosse stato di parte, è difficile credere che una telecronaca infedele possa condizionare la prestazione d’una squadra in campo. È importante invece sapere che la diretta di lunedì sera di Coppa Italia a Genova è stata vista da un milioncino di italiani (audience in prima serata sorpassata solo dal programma di Rai 1 e da un film…). Se a qualche inguaribile vittima di autoreferenzialità nostro concittadino balenasse l’idea che l’audience citata la si deve alla curiosità degli sportivi italiani per le gesta della squadra mandrogna meglio spazzare via subito certe illusorie certezze. Un milione di spettatori l’Alessandria attuale non riuscirebbe a metterli insieme neanche in 10 interi campionati di C. Questo particolare è indicativo del peso mediatico d’una partecipazione d’un Club all’attuale Serie B. Dopo aver individuato il primo presunto “nemico” passiamo agli altri due: Quagliarella e Gabbiadini rei, secondo alcuni tifosi, di avere: il primo fatto una smorfia (?) dopo il gol del primo pareggio, mentre il secondo ha addirittura portato l’indice al naso invitando al silenzio la gente sugli spalti. Fortunatamente la pena di morte nel nostro Paese è stata abolita, sennò per una smorfia ripresa in diretta un calciatore potrebbe trovarsi davanti a un plotone d’esecuzione.
A nessuno è venuto in mente che, nella fattispecie, i due giocatori ce l’avessero coi loro tifosi perché sono stati fischiati lunedi sera come in altre occasioni in precampionato?
A nessuno dei nostri suscettibili supporter è passata per la testa l’idea che i fischi d’un gruppo di tifosi mandrogni durante la partita fossero irrilevanti per i due attaccanti liguri ben più sensibili a quelli del loro popolo?
Quanta presunzione e autoreferenzialità può albergare nella zucca di questi nostri tifosi? Per cui se non siamo evocati da nessuno i nemici ce li inventiamo? Non si è nessuno senza un nemico al quale dichiarare guerra, come S. Marino fece una volta contro l’Inghilterra.
Anziché preoccuparci delle grane in casa nostra ci si inventano “nemici” i quali a tutto pensano tranne che fare aprire le ostilità contro un manipolo di ragazzotti mandrogni che tifano sotto le insegne Grigie.
Piuttosto, per questi talebani dal “cuore Grigio” sarebbe auspicabile che difendessero i colori sociali anche nella persona dei nostri giocatori, vecchi e nuovi, anziché infamarli attraverso i social come hanno fatto con Marconi. Sempre che questi signori, depositari della purezza del tifo mandrogno e Gran Maestri dell’Ordine dei Tifosi della Fraschetta, abbiano l’autorità di rilasciare certificati di idoneità a chi, fra giocatori e dirigenti, risulti di “sana e robusta costituzione alessandrina” a loro insindacabile giudizio.
Se non ci fossero eventuali risvolti inquietanti sarebbe tutto materiale utile per uno spettacolino di cabaret.
L’unica cosa seria è che per questa straordinaria Alessandria Calcio 1912 carrozzata Serie B, ci sia un investimento da almeno 12/14 milioncini di euro che scuce patron Di Masi.
Mentre le parole e gli insulti non costano un cent.
Alla faccia della purezza della fede Grigia e della irriducibile passione per l’Alessandria calcio.