Il Paese deve ripartire da questa agricoltura dei record: agriturismi fondamentali per la ripresa
Dopo il mare, la campagna è diventata la seconda meta preferita per le vacanze: è l’effetto dell’emergenza sanitaria che ha fatto cambiare i programmi di una fetta consistente della popolazione. Quasi un alessandrino su cinque (17%) ha scelto di trascorrere le vacanze estive 2021 in campagna, parchi naturali e oasi, tra verde ed enogastronomia, coniugando la voglia di normalità con la garanzia di stare in sicurezza senza rischiare gli affollamenti. È quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Notosondaggi sui cittadini che hanno deciso la destinazione delle ferie, diffusa in occasione dell’incontro “L’Italia torna contadina” organizzato con Fondazione Univerde e Campagna Amica a venti anni esatti dall’approvazione della Legge di Orientamento. “In questi 20 anni – ha detto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – il settore è cambiato grazie alla Legge di Orientamento ed oggi dobbiamo ripartire proprio da questa agricoltura dei record. La svolta green, favorita sicuramente dalla pandemia, dimostra come il mondo agricolo sia sempre più attrattivo e venga visto come opportunità lavorativa tanto che più di un italiano su tre (35%) consiglierebbe al proprio figlio di fare l’agricoltore”. L’era del Covid ha fatto sì che, per le vacanze, a trainare siano gli agriturismi, non a caso ben l’80% della popolazione che ha espresso un’opinione ritiene che le strutture agrituristiche abbiano un ruolo importante per il rilancio del turismo post pandemia. Dalle vacanze estive negli agriturismi Terranostra alla cura dei territori, preservando la biodiversità, come ha dimostrato il primo salone de “I Sigilli di Campagna Amica 2021”: è necessario investire sulla distintività per valorizzare le produzioni ed affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. “Tutti gli sforzi fatti fino a qui – ha concluso Roberto Rampazzo – e il grande lavoro quotidiano dei nostri imprenditori agricoli, che non si sono mai fermati neanche durante la pandemia, sono alla base ora per far esplodere le enormi risorse che il territorio può offrire al rilancio dell’economia del Paese. Occorre, però, superare gli insostenibili ritardi che ancora esistono fra città e campagne a partire dalle infrastrutture telematiche e superare il digital divide che spezza tutt’ora il Paese”.