Milano (Federico Fossati) – Il buco a bilancio di Mps c’è, ed è bello grosso: 300 milioni di euro. Nonostante la benevolenza di Monti che ha regalato l’incasso dell’IMU alla banca dei comunisti, i conti fanno acqua da tutte le parti. A contribuire al forte indebitamento è stata l’operazione Alexandria che ha piazzato titoli spazzatura venduti da Nomura alla banca toscana. In questi giorni la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni, l’ex responsabile dell’area finanza di Gianluca Baldassarri, per l’ex ceo della banca d’affari Nomura International Sadeq Sayeed e per Raffaele Ricci, responsabile delle vendite per l’area Emea di Nomura, tutti responsabili, secondo i pm milanesi, di aver nascosto il buco milionario nel bilancio di Montepaschi proprio con l’operazione Alexandria architettata, sembra, negli ambienti finanziari alessandrini (di qui il nome Alexandria). Tutta la vicenda è iniziata nel 2006 quando la banca del Pd acquistava dalla tedesca Dresdner bank il contratto derivato Alexandria. E la nostra città era certamente interessata alla vicenda anche perché non è stato un caso che proprio qui ad Alessandria sia stato arrestato Gianluca Baldassarri responsabile finanziario di Mps che, alle 9 della mattina del 14 febbraio 2013 è stato prelevato dagli agenti della Guardia di Finanza nella casa alessandrina della fidanzata. Subito trasferito alla caserma della Guardia di Finanza di Milano, è stato portato nel carcere di San Vittore dove è arrivato col volto coperto dal cappuccio del giubbotto nero.
Perché proprio Alessandria? Come mai il banchiere ricercato da mezza Europa ha scelto la nostra città come “posto sicuro” e base per l’espatrio (era in procinto di recarsi a Malpensa per decollare alla volta di Londra)? Baldassarri avrebbe molti amici in Alessandria, ovviamente tutti di area Pd, e noi ci siamo occupati diffusamente di Gianluca Garbi, 51 anni, alessandrino doc, un finanziere di alto profilo, appartenente alla schiera dei Ciampi Boys (quel gruppo di giovani dirigenti bancari che hanno lavorato con Carlo Azeglio Ciampi quando era Governatore della Banca d’Italia), membro del Cda dell’Alessandria Calcio ai tempi della presidenza di Gianni Bianchi. Nei primi anni 2000 si è occupato di titoli derivati per Dresdner Bank, la seconda banca tedesca, cioè l’istituto di credito che ha rifilato, insieme ai giapponesi di Nomura, i titoli tossici a Mps. L’operazione è stata fatta per cancellare i forti debiti dell’istituto di credito oggi controllato dal Pd nel biennio 2006 – 2007.
Ma la nostra città è legata a doppio filo alla vicenda Mps anche perché la Provincia, retta allora da Paolo Filippi (nella foto con Rita Rossa) con vicepresidente tuttofare – è bene ricordarlo – l’attuale sindaca Rita Rossa (nella foto con Paolo Filippi) che è l’attuale presidente della “nuova” Provincia, nel 2011, tramite la sua partecipata Energia e Territorio, ha contratto un debito di 1,8 milioni nei confronti di Monte Paschi per un prestito da restituire a rate. Tuttavia di quei soldi, messi a bilancio nel 2011, non si sa niente mentre per gli anni 2012, 2013 dei bilanci della Provincia non v’è traccia. Energia e Territorio è in liquidazione dalla primavera del 2014, ne sta curando la chiusura il ragionier Sandro Tortarolo (siamo a posto) dopo che le trattative di vendita a terzi dei rami aziendali non hanno avuto esito positivo. Il problema è che quel prestito milionario nei confronti di Mps è garantito dalla Provincia di Alessandria (che della partecipata detiene il 97,22%) cioè da noi cittadini che paghiamo le tasse. Abbiamo cercato di capire perché nel 2011, quando la sindaca di Alessandria Rita Rossa era vice presidente della Provincia, quindi non poteva non sapere, Energia e Territorio è andata a chiedere quasi due milioni di euro di finanziamento proprio al Monte Paschi di Siena ma forse ce lo spiegherà presto la Procura di Milano che sta indagando anche su quello.
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