Roma (Adnkronos) – Mario Draghi, premier incaricato, incassa il sostegno di Italia Viva, Pd e Forza Italia nella missione per la formazione del nuovo governo. Fratelli d’Italia, nella seconda giornata delle consultazioni, ribadisce che non voterà la fiducia all’esecutivo. Le posizioni dei partiti che hanno incontrato oggi il presidente del Consiglio incaricato:
- Forza Italia
“Abbiamo confermato al presidente incaricato il pieno appoggio già anticipato dal presidente Berlusconi nel corso di un lungo colloquio telefonico che si è svolto stamattina”. Sono le parole di Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, dopo l’incontro con il premier incaricato Mario Draghi- “Forza Italia si aspetta un esecutivo di alto livello, capace di rappresentare al meglio l’unità del paese, coinvolgendo tutte le risorse migliori della politica, dell’economia e della cultura per affrontare insieme la più grave emergenza sanitaria ed economica della storia della Repubblica. Tutto ciò non implica la nascita di una nuova maggioranza politica ma un governo dei migliori al servizio dell’Italia e degli italiani”. - Partito Democratico
“Abbiamo espresso a Draghi piena disponibilità a concorrere al tentativo per un governo del Paese”. Lo ha detto Nicola Zingaretti dopo le consultazioni con il premier incaricato. “Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni e in parte le nostre proposte” a Draghi. “Le preoccupazioni sono forti, circa la crisi economica, produttiva, della crescita delle intollerabili diseguaglianze per donne e giovani”, ha spiegato il leader del Pd sollecitando: “Non dobbiamo cedere a tentazioni di disfattismo o egoismo. Occorre suscitare una risposta italiana, fiducia e speranza dell’Italia”. A Draghi il Pd ha spiegato che “la crisi è stata improvvisa e ingiustificata” e ha annunciato l’invio delle “nostre proposte per un programma di governo forte e di lunga durata”. “La sfida è grande, faremo di tutto per aiutare il Paese a vincerla”, ha detto Zingaretti. “Siamo convinti, come amava dire il presidente Ciampi, che l’Italia ce la farà”, ha aggiunto il segretario del Pd. Il governo dovrà avere un “forte ancoraggio all’Unione europea, alla sua politica di superamento dell’austerità, di spinta a investimenti con rischio comune, alla solidarietà” e un “ancoraggio importante alla nostra storica amicizia euro-atlantica, aiutata dall’elezione di Biden”. “Nei mesi passati l’Italia è stata protagonista della nuova Europa, è stato evitato il danno dalle derive nazionaliste e anti europee. Questo patrimonio andrà conservato e rilanciato. Ora è importante accelerare”. - Fratelli d’Italia
”Abbiamo ribadito a Draghi che Fratelli d’Italia non voterà la fiducia al suo governo”. Lo ha detto Giorgia Meloni al termine delle consultazioni con Mario Draghi. “Fdi non andrà mai al governo con Pd, M5S e Matteo Renzi”, ha spiegato la leader. “Serve un governo autorevole e coeso con una maggioranza omogenea”, ma “questo è possibile solo con voto e con un altro Parlamento”. “Non so se Draghi intenda confermare il Recovery Plan di Conte, spero di no”, ha affermato, spiegando che ”con Draghi è stato un incontro franco, cordiale, spero costruttivo” e che con il premier incaricato ”ci sarà un secondo giro di consultazioni”. - Italia Viva
“Italia Viva accoglie l’appello del Presidente della Repubblica e sosterrà il governo indipendentemente dal nome dei ministri, da quanti tecnici e politici” sarà composto, “siamo al fianco e a disposizione” di Draghi. “Auspichiamo che tutte le forze assumano lo stesso atteggiamento a sostegno” del governo Draghi, perché “l’appello del Presidente della Repubblica era rivolto a tutti. Chi oggi pone veti nei confronti di altri non solo commette un errore politico, ma sta rifiutando l’appello del Presidente della Repubblica, che ha escluso che il governo abbia una connotazione politica ma invitato tutte le forze a dare sostegno” all’esecutivo. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, al termine delle consultazioni con il premier incaricato, Mario Draghi. “Ringrazio chi in questi giorni difficili – ha detto poi Renzi ringraziando le ex ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto- ha avuto la forza di opporsi alla corrente mono direzionale che vedeva in Italia Viva la sola responsabile della crisi, grazie a chi ha sostenuto nuotando controcorrente la posizione di Italia Viva: questo valga in special modo per le giovani generazioni per i giovani amministratori e per chi crede nella res pubblica”.
“Sbagliati i veti di Salvini e di Leu? Italia Viva sostiene il premier per il governo incaricato dal capo dello Stato”, rimarca ancora Renzi, che aggiunge: “Io non giudico le decisioni degli altri, di Salvini e di Leu, ognuno risponde davanti a sé e al paese. Poi valuterà il premier incaricato. Noi – conclude – abbiamo detto di ascoltare l’appello del capo dello Stato”.
“C’è un presidente che deciderà cosa fare, lo sosterremo nel suo tentativo. Ci sono 209 miliardi che saranno spesi da Mario Draghi e non da altri. Ciascuno di noi, andando a casa, per questo si sentirà meglio. Noi oggi ci sentiamo meglio e auguriamo buon lavoro al presidente Draghi”, ha detto ancora il leader Iv. “Riforme da suggerire? Il premier ha una conoscenza approfondita dei dossier”.
Poi Renzi rivela i temi indicati nel colloquio: “Abbiamo evidenziato le questioni del lavoro con la Bellanova, le regole parlamentari con i dl e non i dpcm grazie a Boschi e il piano choc per le infrastrutture, di cui ha parlato Faraone”.
E ancora: con l’indicazione di Mario Draghi, il Colle ha “individuato l’interlocutore che ha portato un’immediata ventata di credibilità e fiducia nel paese, è una polizza assicurativa per i nostri figli e i nostri nipoti. Nessuno può negarlo e fare la considerazione che nel periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere dal dopoguerra, più del piano Marshall, chi meglio di lui può gestire questo passaggio?”. - Leu
“E’ difficile tenere insieme forze che hanno difeso le scelte del governo con chi a settimane alterne era per chiudere o aprire e lisciava il pelo al negazionismo. Non firmeremo mai il programma di un governo in cui ci sia la flat tax”. Lo dice Federico Fornaro di Leu al termine delle consultazioni con il presidente incaricato Mario Draghi. “Le scelte programmatiche non sono variabili indipendenti. La base parlamentare deve essere coesa e deve avere un minimo di omogeneità”, ha continuato, aggiungendo: “Nel secondo giro ci aspettiamo” da parte del presidente Draghi “la definizione di un perimetro programmatico e conseguentemente un perimetro politico”.
“Credo che nessuna persona onesta non possa non riconoscere che meno male che in questa pandemia c’era il reddito di cittadinanza”, ha poi aggiunto Fornaro.
I punti di programma, indicati al presidente incaricato Mario Draghi, “sono degli spartiacque e questo ha immediate conseguenze sul perimetro politico”, aggiunge poi Loredana De Petris. “E uno spartiacque è anche l’alleanza Pd-M5S-Leu che è un’alleanza strategica e deve essere una base forte, è un’alleanza che si è consolidata nei programmi in questa esperienza di governo e non può essere dispersa”. - Autonomie
Noi siamo disponibili per un governo europeista, la formula Ursula sarebbe una formula ottima”. Lo ha detto la senatrice Julia Unterberger, presidente del Gruppo per le Autonomie (SVP-PATT, UV), dopo le consultazioni con Mario Draghi. Per il gruppo “l’auspicio è quello di formare un governo politico”. “Con i governi tecnici – ha aggiunto la senatrice – non abbiamo avuto buone esperienze per i nostri piccoli territori”. “Penso che come convinti europeisti non potremmo che dire sì a un governo Draghi”.
“In Germania Draghi – ha continuato – ha la fama di essere più tedesco dei tedeschi, con i sud tirolesi non può quindi che avere un feeling particolare”. Per Unterberger “è stato un primo incontro molto positivo”.