Alessandria (17.11.2011) – Un vero rebus. È quello legato al futuro dei consorzi assistenziali. Ad Alessandria c’è, come noto, il Cissaca e oltre ad esso altri se contano in provincia ad Ovada, Tortona, Novi Ligure, Acqui Terme. Al momento questi consorzi proseguono la loro attività che andrà avanti fino a scadenza naturale (una legge del 2009 ne prevede l’abolizione) e nel caso del Cissaca ottobre 2012. Dopo, appunto, un rebus. Chi gestirà i servizi (assistenza anziani, disabili, assistenza materna infantile, misure di protezione dei soggetti fragili)? Potrebbe arrivare una deroga, potrebbero finire all’Asl oppure ancora potrebbero essere istituite delle aziende speciali consortili. Ma, di tutto questo, è il Comune capofila che dovrebbe occuparsene. E, per quanto concerne il Cissaca, è quello di Alessandria. Che, nonostante i vari piani di rientro, deve ancora far arrivare otto milioni e mezzo di euro. Nell’ultimo piano, dinanzi al Prefetto, si erano previste tre tranche: le prime due da 400.000 euro, l’ultima da 500.000 rispettivamente per ottobre, novembre e dicembre. Fino adesso è arrivato un solo mandato, da 300.000 euro, ma la Tesoreria ha fatto sapere di non avere neppure questi soldi. Da parte sua il Cissaca ha in cassa fondi solo per arrivare a fine anno, massimo a gennaio. E qui si solleva il problema dei 56 dipendenti e dei 250 operatori convenzionati, tutti con contratti vari. Un’incognita che ha generato l’allarme dei sindacati: in una lettera inviata al presidente dell’assemblea dei sindaci ed a tutti e 22 i sindaci dei Comuni interessati si chiede un incontro urgente per sapere cosa si intenderà fare nei riguardi del consorzio. E sui questo pare ancora esserci il buio.
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.