Casale Monferrato (AL) Gianni Patrucco – Solo venerdì 13 febbraio scorso alcuni cittadini, infuriati per l’inerzia dei Vigili Urbani nei confronti di una misteriosa Fiat “Panda” frequentemente parcheggiata in palese divieto di sosta sotto il Comune di Casale Monferrato, chiedevano l’intervento al Consigliere d’opposizione Nicola Sirchia – Coordinatore Cittadino di Forza Italia, che procedeva con un esposto al Comandante della Polizia Locale, mentre alcuni giornalisti “curiosi” scoprivano che la proprietaria dell’autovettura era niente meno che la Sindaca Titti Palazzetti. Che brutta figura ha fatto la prima cittadina, ma ancora più brutta è stata la figura che ha fatto dopo l’esposto, in quanto, invece di cercarsi un parcheggio, con fare insopportabilmente borbonico ha continuato a parcheggiare lì dopo aver fatto cambiare i cartelli con altri che indicano la sosta consentita per carico e scarico dalle 8 alle 20, con disco orario di un quarto d’ora. Questo cartello (come si vede chiaramente nella foto) ha sostituito il precedente che prevedeva invece il divieto, pena la rimozione forzata, di parcheggiare l’auto. In sostanza la signora Titti si è fatta riservare il parcheggio a lei tanto caro trasformandolo in un’area adibita a “posto auto in esclusiva”. “In Veneto direbbero che la toppa è peggiore del buco – commenta lo stesso Sirchia – ma francamente c’è da rimanere allibiti di fronte a tanta arroganza da parte di chi, evidentemente, si ritiene padrona della città e dunque autorizzata a fare tutto quel che vuole, compreso parcheggiare comunque sotto al Municipio e, per farlo, pur pescata con le dita nella marmellata, non esita a farsi cambiare la segnaletica a suo uso e consumo”. E meno male che la Signora Titti in campagna elettorale sbandierava a destra e a manca l’ideale “codice di comportamento” del buon politico. Inoltre disturba molto il fatto che quello spazio fosse riservato allo scuolabus. Nel cartello precedente infatti si legge del divieto di sosta permanente “escluso scuolabus dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 16,30 nei giorni feriali con rimozione forzata” e ora i bambini delle scuole dove vanno a prendere l’autobus? Signora Titti, ma cosa combina? Ora se la prende anche con le scolaresche che, per soddisfare i suoi capricci borbonici, devono andarsene da un’altra parte?
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