Acqui Terme (AL) Max Corradi – È prevista per oggi pomeriggio a Palazzo Levi la riunione dei 25 comuni dell’acquese contrari alla realizzazione della discarica di Sezzadio. A due giorni dal deposito della sentenza con la quale il Tar, smentendo la Provincia di Alessandria, autorizza l’opera, i consiglieri regionali Valter Ottria del Pd e Paolo Mighetti del M5S (entrambi nella foto) hanno sottoscritto un comunicato stampa col quale critivano pesantemente la sentenza del tribunale amministrativo.
“Giudichiamo davvero negativamente – si legge nel comunicato congiunto di Ottria e Mighetti – la sentenza con la quale il TAR Piemonte annulla la delibera della Provincia contenente il parere negativo sulla compatibilità ambientale e sull’autorizzazione della discarica di rifiuti non pericolosi nel Comune di Sezzadio. Innanzi tutto riteniamo che questa sentenza sia sorprendente non solo per l’esito del giudizio, ma anche nel suo contenuto; già da una prima lettura infatti, essa appare poco in linea con le sentenze del giudice amministrativo che di solito si limitano ad occuparsi e a giudicare le procedure degli atti in questione”.
I due consiglieri regionali che, fra l’altro, sono di Acqui Terme, puntano il dito sul fatto che la sentenza non si limita a considerazioni di regolarità procedurale ma, fatto inconsueto per un Tar, scivolano nel merito tecnico della vicenda.
“I giudici infatti – si legge nel comunicato -, non si sono limitati ad esaminare gli atti dal punto di vista della regolarità procedurale, ma sono entrati molto nel tema squisitamente tecnico, pronunciando giudizi di merito sulla falda acquifera, sulla sua direzione e profondità, arrivando a sostenere, citando solo in parte gli studi e gli interventi prodotti nel corso degli anni, che il problema della possibile contaminazione sia totalmente da escludere”.
Ottria e Mighetti appoggiano senza riserve l’azione dei 25 comuni dell’acquese che oggi discuteranno sul da farsi per contrastare una discarica considerata letale per tutta la zona, e chiamano a raccolta i cittadini: “Occorre velocemente approfondire tutti gli aspetti normativi che interessano la vicenda e ridestare tutti i cittadini e gli esponenti politici già attivi su questa battaglia in passato per valutare al meglio le azioni da intraprendere con un obiettivo ben chiaro: quello di evitare che per l’ennesima volta un’azione privata metta in pericolo e a repentaglio i nostri beni pubblici, le acque e il nostro territorio su tutti”.
Insomma fra il Tar e i 25 comuni è scoppiata la guerra e Rita Rossa, presidente della “Provincia Finta” non potrà ignorare la situazione.
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