Alessandria (a.g.) – Mentre altri cronisti si affrettavano a riportare sul taccuino le preziose dichiarazioni di Delrio e Grabrielli, noi abbiamo risparmiato l’inchiostro perché, conoscendo i nostri polli, sospettavamo che il ministro e il capo della protezione civile fossero venuti in prefettura il 17 novembre scorso a raccontare un sacco di balle a proposito dei risarcimenti per l’alluvione. Hanno parlato di revisione del patto di stabilità e dichiarazione dello stato di emergenza con fondi messi a disposizione per il riassetto del territorio.
Allora, il nostro cronista scriveva: “Del Rio, insieme al direttore della Protezione Civile Gabrielli, hanno fatto la loro comparsata qui da noi per non dire niente e non hanno nemmeno portato soldi, non hanno fornito dati ed hanno parlato solo di temi generali secondo un disco imparato a memoria. Solo aria fritta infarcita di luoghi comuni e concetti triti e ritriti come solidarietà, cordoglio ed elogi per i piemontesi che si sono rimboccati le maniche. Alle domande specifiche dei giornalisti (tre) non hanno risposto, soprattutto a quella sul Terzo Valico fatta da una brava cronista che ha chiesto a Del Rio se sia possibile destinare i soldi per il Terzo valico (6,2 miliardi) ai lavori di riassetto e di messa in sicurezza del territorio. Del Rio non sapeva cosa dire ma in suo soccorso s’è precipitata Rita Rossa seduta di fianco a lui che gli ha suggerito un termine ad effetto: “rimodulazione dei fondi” (quali fondi lo sa solo lei) e Del Rio ha balbettato qualcosa parlando proprio di rimodulazione (?) dei fondi senza tuttavia sapere cosa volesse dire. Insomma il solito teatrino della politica retto da chi non sa quello che fa e fa quello che non sa. Luigi Einaudi si starà rivoltando nella tomba”.
A distanza di tre mesi si scopre che – ancora una volta, l’ennesima – avevamo ragione noi di Alessandria Oggi in quanto ieri ad Alessandria il vice ministro Andrea Oliviero, che ha preso parte al convegno di Confagricoltura sul piano del governo, ha detto che per fronteggiare le catastrofi naturali a sostegno delle aziende agricole bisogna sottoscrivere delle polizze assicurative. Roba da prenderlo a schiaffi. Poi, con una faccia tosta degna del più miserabile imbonitore di piazza ha aggiunto: “Bisogna rivedere il vecchio Fondo di solidarietà nazionale, ormai inadeguato a fronteggiare le croniche e sempre più devastanti bizzarrie del clima”. E al governo se ne sono accorti solo ora?
Parole, solo parole, sempre parole, stavolta pronunciate da un responsabile del ministero delle politiche agricole: “Bisogna fare…; occorre prevedere…; il piano è superato e bisogna farne un altro…”. Questi qua vanno avanti a constatare sempre le stesse cose e a fornire sempre le stesse risposte, che risposte non sono, solo che si danno il cambio, così una volta le dice Delrio, l’altra Gabrielli, l’altra Oliviero, e sembra che siano sempre nuove. Ma i soldi promessi – che non ci sono mai stati e non ci sono – non arrivano. E non arriveranno mai. O meglio, qualcosa arriverà, se arriverà, si dice poco più di 500.000 euro, una presa per i fondelli se si tiene conto che sono per tutto il Piemonte. E pensare che tre mesi fa il ministro Maurizio Martina aveva promesso aiuti concreti e immediati.
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