Asti – La Corte di Cassazione ha condannato l’ex amministratore delegato Nicola Fiorenzo a 9 mesi, e l’allora responsabile della sicurezza Andrea Debernardi a 6 mesi per colpa, consistita in negligenza, imprudenza, imperizia, nonché della violazione delle norme per l’igiene sul lavoro e dell’art. 2087 del codice civile, per cui è morto Antonino Marchica morto il 4 dicembre 2015, schiacciato da una pressa alla Fonderia O/Cava di Ferrere. Aveva preso servizio da un’ora quando udiva un fischio provenire da un impianto. Dopo aver avviato il ciclo automatico Marchica si recava, forse per verificare la causa del fischio, verso la parte alta e pericolosa del macchinario, senza avvisare il collega di turno, il quale dopo un po’ di tempo, sentiva un urlo e trovava il collega schiacciato dalle colonne in acciaio e dalle traverse meccaniche del movimento verticale del complesso meccanismo. Tutto ciò mentre Fiorenzo e Debernardi non avevano messo in sicurezza la zona superiore della macchina. Il Tribunale aveva assolto in primo grado i due imputati e sono stati necessari altri 4 gradi di giudizio, due alla Corte d’Appello Penale di Torino e due alla Corte di Cassazione, per stabilire che la morte di Marchica era dovuta all’omissione delle dovute misure di sicurezza da parte dei responsabili aziendali.