Sanremo (IM) – Il Tar della Liguria, accogliendo (in parte) il ricorso presentato dalla Je srl, società di Sergio Cerruti, ex presidente dell’Afi (Confindustria), associazione di discografici, ha deciso che per la manifestazione canora più famosa in Italia, d’ora in poi si dovrà fare una gara d’appalto. La sentenza per ora non toccherà l’edizione che Carlo Conti presenterà all’Ariston e su Raiuno dall’11 al 15 febbraio, cioè i giudici amministrativi hanno annullato le ultime delibere del Comune di Sanremo sulla convenzione ma ne hanno escluso la cancellazione. Il che significa che gli accordi, che pure non sono legittimi, per or mantengono non la loro efficacia. Diversamente sarebbe un disastro. Nella sentenza del Tar si leggge in proposito: “Risulterebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole incidere sull’edizione del Festival che si svolgerà tra pochi mesi. La caducazione delle convenzioni comporterebbe effetti dirompenti e del tutto sproporzionati con riferimento alla 75ª edizione”. Il che, detto in parole povere: il Festival si farà, ma dall’anno prosimo cambiano le sue regole di assegnazione. In Rai si sta pensando a un ricorso al Consiglio di Stato. In un comunicato di Viale Mazzini diramato ieri si legge: “L’organizzazione del Festival resta nella nostra titolarità, nessun rischio che la manifestazione possa essere affidata a terzi”. Ma la polemica è dietro l’angolo. E quando si parla di polemica si strizza sempre l’occhio alla politica. Il Pd ha già dichiarato che “La sentenza getta una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai. Anche se l’edizione del 2025 è salva, questa decisione rischia di avere un impatto devastante sui conti dell’azienda e sull’identità culturale dell’evento stesso. È fondamentale che l’Ad Rossi venga immediatamente a riferire in Commissione di Vigilanza per chiarire come intende affrontare questa situazione”. Ma il Codacons replica: “L’affidamento reiterato alla Rai era una situazione di incomprensibile monopolio che favoriva la rete di Stato a discapito della concorrenza di altri operatori, un vulnus su cui ora i giudici si sono espressi dichiarando l’illegittimità dell’affidamento diretto”. Per il Comune di Sanremo il sindaco Alessandro Mager ha detto: “È una sentenza inaspettata, articolata e complessa. Insieme ai dirigenti e ai nostri consulenti legali l’approfondiremo con scrupolosa attenzione nei prossimi giorni, anche al fine di pianificare le migliori strategie per il futuro”.
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