Alessandria – Nei giorni scorsi un extracomunitario, conosciuto alle forze dell’ordine poiché gravato da numerosissimi precedenti, dopo aver chiamato la Polizia, all’arrivo degli Agenti, visibilmente in stato confusionale, indicava un’abitazione in Via Gandolfi dove pensava si trovasse la sua compagna che, a suo dire, era in pericolo in quel quartiere. A quel punto riusciva a entrare nello stabile che aveva inizialmente indicato e, una volta dentro, iniziava a litigare con l’inquilino di un appartamento, che a suo dire nascondeva la sua compagna. A questo punto gli Agenti verificavano che nell’abitazione non c’era nessuno, se non il legittimo proprietario che stava litigando con l’extracomunitario il quale, sempre più alterato, accusava i poliziotti di non essere stati in grado di aiutarlo. In quel frangente entrava la compagna dell’uomo che era rientrata dal lavoro. La sua presenza scatenava l’ira furibonda del presunto compagno che impugnava un cacciavite intimando ai poliziotti di “lasciare stare la donna”, ma era prontamente disarmato. Da qui, scaturiva una colluttazione, durante la quale i poliziotti riuscivano ad avere la meglio anche grazie all’uso del taser, immobilizzando a terra l’uomo, ammanettandolo, e chiudendolo dentro l’auto di servizio. Ma durante il trasporto in Questura, l’energumeno africano, danneggiava a calci il finestrino della Volante. Pertanto, era tratto in arresto per i reati di violenza a Pubblico Ufficiale, danneggiamento aggravato e lesioni personali. In tribunale, ha patteggiato una condanna a un anno e sei mesi, con sospensione condizionale della pena. Essendo irregolare sul territorio e considerato pericoloso, è stato accompagnato al Cpr di Gradisca d’Isonzo per l’espulsione dall’Italia.