Pavia – Stamane la Guardia di Finanza ha arrestato nove persone tra cui un sindaco, quattro professionisti, tre imprenditori e un dirigente comunale. L’operazione investigativa ha scoprto un presunto gruppo di affaristi pronti a manipolare le decisioni politiche e amministrative nel Trentino-Alto Adige con ben 100 perquisizioni, anche a Pavia. Il provvedimento emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento, ha esteso le operazioni a diverse province italiane, tra cui Bolzano, Brescia, Milano, Pavia, Roma e Verona, e anche a livello internazionale grazie alla cooperazione giudiziaria. Le perquisizioni hanno coinvolto persone, enti pubblici, e società legate all’inchiesta. Le indagini hanno portato alla luce un sistema illecito che, secondo la Procura, avrebbe visto un gruppo affaristico influenzare le principali decisioni pubbliche, in particolare nel settore della speculazione edilizia. Gli imprenditori coinvolti, in cambio di finanziamenti per le campagne elettorali di amministratori pubblici, avrebbero ottenuto vantaggi significativi come agevolazioni e concessioni per progetti immobiliari. Le accuse rivolte agli indagati sono gravi e comprendono associazione per delinquere, turbativa d’asta, finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite, truffa, indebita percezione di erogazioni pubbliche, e una serie di reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione, induzione indebita, rivelazione di segreti d’ufficio e omissione di atti d’ufficio. Le indagini riguardano anche violazioni fiscali legate a fatture per operazioni inesistenti. Coinvolti sono 77 persone fisiche, tra cui 11 amministratori pubblici, 20 dirigenti e funzionari di enti locali e società partecipate, oltre a membri delle forze dell’ordine, professionisti e imprenditori. Inoltre, numerose persone giuridiche sono state segnalate per responsabilità amministrativa in base al Decreto Legislativo 231/2001. Non basta perché secondo il Giudice per le Indagini Preliminari il gruppo avrebbe operato con modalità mafiose, come previsto dall’art. 416 bis.1 del Codice Penale.