Torino – La quantità di procedimenti per violenza sessuale a Torino e nel circondario “resta elevata e inquietante e in molti casi, nonostante gli sforzi della polizia giudiziaria, non appare possibile identificare l’autore dei fatti”. È quanto scrive il procuratore generale del Piemonte, Lucia Musti, in una relazione preparata lo scorso 24 ottobre in vista dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 e reperibile on line. Il periodo preso in esame dal magistrato copre un arco di tempo che va dal 1° luglio 2023 al 30 giugno 2024 e si riferisce all’attività complessiva del gruppo di lavoro dei Pm che si occupano del cosiddetto “codice rosso” e di violenza di genere. Nel dettaglio, si tratta di 1.602 procedimenti per maltrattamenti in famiglia, 892 per lesioni, 762 per stalking, 432 per violenza sessuale più altri 197 per ipotesi aggravate, 359 per violazione degli obblighi familiari, 33 per diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti. “Il dato socio-criminale che emerge – prosegue il testo – è purtroppo di una costanza nelle manifestazioni criminali di competenza del gruppo. Fenomeno che si è cercato di arginare con un numero elevato di richieste di misure cautelari”.