Alessandria – Per il molestatore è scattata la misura della custodia cautelare in carcere, ma il treno in cui si trovava è partito con mezz’ora di ritardo. Siamo in Italia e non dobbiamo stupirci se per fermare e portare un balordo dove dovrebbe stare si è precipitata con tanto di sirene spiegate una decina di poliziotti che ci hanno messo quasi mezz’ora per risolvere la situazione. Il “pericoloso malvivente”, prima ha importunato una ragazza nello scompartimento del treno fermo in stazione, poi ha tentato in ogni modo di ostacolare l’identificazione da parte della Polizia, facendo accumulare al treno tutto quel ritardo. Alla fine, è stato arrestato per i reati di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, falsa attestazione a pubblico ufficiale, oltre alla denuncia in stato di libertà per i reati di interruzione a pubblico servizio. L’intervento è iniziato alle 6:40 del 15 novembre scorso (ma la notizia è di oggi) quando il Compartimento di Polizia Ferroviaria di Torino, allertato da Alessandria, ha contattato la Sala Operativa della Questura di Alessandria segnalando che un soggetto aveva infastidito una ragazza a bordo di un treno, in quel momento fermo in stazione. Il capotreno era poi intervenuto e, davanti alla gravità dell’accaduto, aveva intimato al giovane di scendere scegliendo di non far partire il convoglio fino a che non fosse sceso. Sul posto sono quindi arrivati gli agenti delle Volanti della Questura di Alessandria che hanno identificato il malvivente, iniziando a ricostruire la vicenda, sebbene senza la testimonianza della ragazza che nel frattempo si era allontanata. A fronte delle verifiche il molestatore, anziché collaborare, ha manifestato nervosismo e insofferenza, insultando e minacciando, prima il capotreno e poi anche i poliziotti intervenuti. Per lui è scattato l’arresto ed è stato accompagnato in carcere. Nessun rimborso a causa del ritardo per gli altri pacifici e pazienti viaggiatori.