Città del Messico – Messico e nuvole per la Ferrari e per i suoi tifosi, che ritornano ad assaporare gioie che mancavano da troppo tempo al Cavallino.
Forse è tardi per vincere il titolo piloti, non lo è per quello costruttori (ora la Rossa è seconda e ha nel mirino la Mc Laren), certo, non lo è per fare capire che il prossimo anno ci sarà anche la casa di Maranello, o forse ci sarà soprattutto la casa di Maranello, per il titolo.
Complice un Verstappen distratto e forse presuntuoso, che prende due penalità di 10 secondi l’una, per un sorpasso pirata a carico di Norris e per una curva troppo… fuori pista, sarebbe potuta essere doppietta se Leclerc non avesse dovuto cedere il secondo posto a Lando Norris.
È il quinto Gran Premio che va alla Rossa, e non succedeva dal 2018 quando con Vettel e Raikkonen vinse 5 volte.
Stavolta è stato Sainz, forse troppo presto giubilato in casa Ferrari a trovare il gradino più alto del podio con una gara condotta quasi sempre in testa, e solo il calo finale di Leclerc, condizionato da un cedimento delle gomme, ha impedito la doppietta che sarebbe stata la seconda di file.
Ma è romantico, per i non più giovani, anche l’avversario, che ora, con il tramonto della Red Bull, è tornato ad essere quella Mc Laren storico avversario che riporta alla memoria le sfide degli anni 70 fra Lauda e Hunt.
E se arrivasse il non impossibile titolo costruttori?
Sognare non è reato e neppure vietato.