Villafranca d’Asti (AT) – Continua la “strage” delle case di riposo per anziani nell’astigiano. Dopo il Maina di Asti e la casa di riposo Fogliotti di Isola d’Asti, anche la casa di riposo Venanzio Santanera di Villafranca d’Asti chiuderà entro il 30 di novembre. Il grande immobile resterà abbandonato. Anche in questo caso è il debito gigantesco che nessuno si sente di accollarsi per garantire la gestione della Rsa. Nel 2009 il Cda aveva acceso un mutuo di un milione e mezzo di euro per comprare un immobile accanto all’attuale casa di riposo e raddoppiare i posti della Santenera. Da 40, i posti letto sarebbero dovuti diventare 80, la casa era stata comprata ma i lavori non sono mai partiti. Adesso, sui conti della Santanera pesano le rate ancora da pagare alla Banca di Asti: 636.000 euro. A questi si sommano altri 900.000 euro di fatture da saldare alla Kcs, la società che gestiva la Rsa prima della Pro Infantia. Adesso si pensa agli ospiti e ai dipendenti. I posti letto occupati, intanto, sono scesi negli ultimi giorni da 39 a 37. Il problema della ricollocazione riguarda 24 ospiti, per gli altri ci hanno già pensato Asl e Cogesa. Ci sono buone probabilità di collocare i 24 anziani in un’unica casa di riposo dell’Astigiano. I contatti sono già in corso. Sul fronte del personale (18 addetti) è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo, sospendendola fino al 30 novembre su richiesta della sindaca Macchia. L’incontro che ha scritto la parola fine sulla struttura si è tenuto ieri mattina in Municipio. Erano presenti Endrizzi e Macchia, il presidente della Pro Infantia Stefano Guslandi, i consiglieri regionali Sergio Ebarnabo e Fabio Isnardi, i rappresentanti sindacali della Cgil, Luca Quagliotti, Arianna Franco e Fabrizio Parise, e della Uil, Ferdinando Ferrigno, oltre a numerosi sindaci della zona.