Sì proprio così. Mai detto popolare fu più azzeccato in questo caso. Dopo aver di fatto sbagliato tutte le nomine degli amministratori del gruppo AMAG, il sindaco Abonante non può far altro che vendere l’ultimo “gioiello di famiglia” (le reti del gas visto che la società AMAG Reti Gas vale poco). Tutto ai privati che speriamo siano diversi dai consulenti della società MoveOn di Milano che non ne hanno azzeccata una. Hanno infatti pensato di poter gestire un gruppo imprenditoriale pubblico di un comune in predissesto e con gli occhi della Corte dei Conti sempre addosso come la “fabbrichetta” del “bauscia” milanese. È stato troppo facile per i dipendenti abituati al “clima confortevole” del beneficio politico e minacciati dal nuovo corso, trovare gli errori, le illegittimità e i maldestri comportamenti dei consulenti lombardi. Scoprire, poi, che la presidente, oltre ad un ottimo curriculum, era però legata professionalmente e non – mani e piedi – ai consulenti è stato un gioco da ragazzi. Alessandria è questa qua: politici interessati solo al consenso elettorale spicciolo, sindaci ingenui o incapaci (o entrambe le cose), amministratori senza mestiere, non all’altezza dei ruoli e avidi di danaro. Milioni di euro sprecati nell’ultimo lustro in consulenze legali inutili a causa dell’impreparazione degli amministratori. Certo, ora vien da dire: caro sindaco azzera tutti e tutto. Peccato che sia troppo tardi e non serve chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. Dentro sono rimasti solo un numero troppo elevato di dipendenti che non ha voglia di riqualificarsi in mestieri manuali per non sporcarsi le mani, sindacati conniventi e compagne o amanti degli amministratori di ieri e di oggi.