Ieri sera, seduto in poltrona, accanto al mio gatto e a un bicchiere di Barolo chinato, mi sono venute alla mente le parole che scrisse il 2 marzo 1787 Johann Wolfgang Goethe (1749 – 1832). Sebbene le mie origini e la mia tradizione siano esclusivamente sabaudi, devo ammettere che la filosofia di vita partenopea mi ha sempre affascinato. Trovo in essa una sorta di preziosa sintesi tra tragedia e commedia che nasconde una profonda consapevolezza dell’esistenza umana. C’è poi un elemento altamente efficace nella capacità di stemperare sempre e comunque gli accadimenti pubblici e privati attraverso una teatralità che stupisce coloro i quali non ne colgono la presenza, ma che per chi sa leggere dietro la facciata benpensante e piccolo borghese permette di ricondurre tutte le cose al loro posto. Qualcuno può sostenere, in fondo, che si tratta di un puro e genuino senso di libertà umana, di libero arbitrio, dove tutte le ideologie, gli ideali e le fedi passano al vaglio di un senso generale di umanesimo integrale. Per chi come me ha Fede in Nostro Signore Gesù Cristo non è facile intraprendere questa “dieta” spirituale, ma sento che almeno in ambito pubblico farebbe un gran bene al nostro Paese e alla nostra Alessandria. Una “dieta” che permetta a tutti coloro che nell’obesità intellettuale del politicamente corretto necessitano di disintossicarsi. Disintossicarsi da coloro che la sanno più lunga di noi, da coloro che non sapendo fare il proprio mestiere ci spiegano il nostro, da coloro che seguono le mode del giorno non capendo che saranno già vecchie il giorno dopo, nonché proprio da coloro che oggi amministrano il nostro Paese e la nostra Alessandria convinti di saperlo fare senza un briciolo di autocritica. Disintossicarci soprattutto da un potere politico e finanziario che sta degenerando verso un pericoloso modello di “democrazia assoluta” che non tollera e uccide silenziosamente tutte le idee “non conformi”. Vedi Napoli e poi muori per risorgere più libero, più consapevole e più serio. Purtroppo solo oggi ho capito che mi ero nel frattempo addormentato dopo il barolo chinato. Però, che bel sogno è stato!