Alessandria – Dopo quattordici udienze a partire dalla fine dell’anno scorso poi terminate quest’estate, ieri pomeriggio verso le cinque e mezza la sentenza è stata emessa. il presidente della Corte d’Assise finisce di leggerla: Luca Orlandi, che oggi ha 26 anni, è considerato responsabile dell’omicidio di Norma Megardi, e dovrà scontare 30 anni. Per i genitori Pietro e Ivana Ferrari la pena è di 4 anni e sei mesi per calunnia nei confronti dei carabinieri. I risarcimenti materiali e morali saranno discussi in sede civile: in tutto 65.000 euro: 50.000 euro ciascuno per Victor e Orio Andrini (rispettivamente figlio e marito della Megardi); 5.000 a testa ai tre carabinieri parte civile nel processo. Il processo si riferisce all’omicidio di Norma Megardi in un’area isolata nella zona degli argini del Po, a Isola Sant’Antonio, morta carbonizzata nella sua auto. La difesa farà ricorso in Appello. I Fatti risalgono a due anni fa. Nella notte di giovedì 23 giugno 2022 (ma la morte risale a lunedì 20 giugno) è stata trovato il corpo di una donna (Norma Megardi di 75 anni) carbonizzato nella sua auto incendiata. la Procura della Repubblica di Alessandria aveva disposto il fermo d’un giovane di 23 anni gravemente indiziato dell’omicidio della donna carbonizzata, non ancora identificata, trovata dai Vigili del Fuoco sul sedile posteriore di un’utilitaria Opel completamente distrutta dalle fiamme in un’area ricca di sterpaglie in località Cascina San Pio nel Comune di Isola Sant’Antonio nel tortonese. In questa vicenda era pertinente la scomparsa da casa risalente a lunedì 20 giugno della professoressa Norma Megardi, 75 anni, insegnante di inglese residente a Sale, molto attiva in paese e impegnata nel volontariato, di cui si erano perse le tracce. L’utilitaria distrutta dalle fiamme era intestata proprio a lei e al marito. Il giovane fermato era Luca Orlandi, reo confesso, individuato grazie alle indagini che sono iniziate subito dopo il ritrovamento del cadavere carbonizzato. Gli inquirenti ritengono che l’auto sia arrivata lì guidata da qualcuno con dentro il corpo della donna già senza vita. La zona si trova vicino a un terreno che l’ex insegnante di inglese aveva dato in gestione proprio al giovane Orlandi, figlio d’un poliziotto, che vive in cascina col nonno materno, Giovanni Ferrari di 80 anni. In paese lo descrivono come un tipo taciturno. Da qualche mese era in ritardo coi pagamenti dell’affitto. Una questione di poco conto che era qualche volta sfociata in accese discussioni con la Megardi, ma nulla di più. Luca Orlandi è finito in stato di fermo per omicidio volontario, incendio e distruzione di cadavere. Ma non c’erano prove e non basta una confessione di un ragazzo in preda al panico. Le indagini sono proseguite. E ora la condanna. Ma si va in appello.