Pozzolo Formigaro (AL) – L’ex Ilva non interessa proprio a nessuno e quelli che hanno voglia di lavorare se ne vanno a gambe levate. Operai da una parte e presunti investitori come Marcegaglia che si pensava potesse intervenire in soccorso alla più grande acciaieria d’Europa fondata a Novi nella seconda metà del XIX secolo dalle famiglie Bonelli e Cavanna. Niente da fare, il credo staliniano ha bolscevizzato una città laboriosa come Novi (e la vicina Pozzolo) che ancora cento anni fa vantava tre banche, cinque fabbriche di lampadine, la Zavaglia, la Carlevaro e Cattaneo, la Dellepiane, la Pernigotti, la Catariflex, la Sival, la Zeta di Zingardi e altre realtà produttive più piccole. Una città che vantava anche la prima quadra di calcio italiana, Come la Novese, Campione d’Italia della prima edizione del campionato di Serie A della FIGC (1922). Il primo aeroporto d’Italia (1905), una delle più importanti caserme di Cavalleria d’Europa, ecc. ecc. Dopo 80 anni quasi ininterrotti di comunismo trinariciuto non è rimasto più niente e Novi è una città di scemi, pensionati, disoccupati, cassintegrati, scioperanti di professione, pendolari e fancazzisti pagati dai contribuenti. Marcegaglia s’è accorta di questo e ha rinunciato all’Ilva preferendo un’alleanza strategica e industriale con Manni, una realtà industriale veronese con oltre 70 anni di storia che promuove l’innovazione nella lavorazione e nell’utilizzo dell’acciaio nelle sue più ampie applicazioni. Una joint venture fra due aziende italiane che renderà la nuova società uno dei leader europei di settore e che avrà a Pozzolo Formigaro uno dei suoi impianti cardine con oltre un centinaio di dipendenti. D’altronde da Novi a Pozzolo si va a piedi. La realtà operativa e l’area geografica è la stessa. Quella lavorativa invece è diversa.
L’accordo legale risale a oltre un mese fa, ma i primi passi operativi si sono avuti in questi giorni e si conta di concludere la fase transitoria entro il primo giorno del prossimo anno per pensare al mercato e in prospettiva agli investimenti. Marcegaglia Steel (ramo del gruppo Marcegaglia che vanta 9 miliardi di euro di fatturato, 7.500 dipendenti in 36 stabilimenti in giro per il mondo) e Manni Group (azienda veronese con fatturato aggregato complessivo di 861 milioni di euro) hanno stipulato una joint venture (termine inglese per indicare un’associazione temporanea di impresa) per la nascita di una nuova realtà industriale che diverrà – numeri alla mano – il secondo produttore europeo di pannelli coibentati e per i portoni sezionali. Un settore in crescita e in espansione.
La nuova realtà si chiamerà Rwd Sandwich Panel e sarà una Srl. L’accordo porterà alla creazione di una realtà con un fatturato aggregato di quasi 500 milioni di euro, 700 dipendenti e un portafoglio clienti in 70 Paesi del mondo.