Acqui Terme (AL) – La premiazione della 57ª edizione del Premio Acqui Storia si terrà sabato 19 ottobre al Teatro Ariston della città termale. Quattro i vincitori:
- Maria Teresa Giusti, autrice del volume “Relazioni pericolose. Italia fascista e Russia comunista”, per la sezione storico-scientifica.
- Frediano Sessi, autore di “Oltre Auschwitz. Europa orientale, l’Olocausto rimosso”, per la sezione storico-divulgativa.
- Ilaria Rossetti, con “La fabbrica delle ragazze è la vincitrice fra i romanzi storici.
- Adam Gidwitz, per la nuova sezione dedicata alla letteratura per i ragazzi, ha vinto col libro “La leggenda dei tre bambini magici e del loro cane santo”.
I vincitori del concorso scolastico nazionale “History Lab” sono:
- l’Itis Marconi di Pontedera per il progetto extracurriculare “Vivere la storia”.
- Il Parodi con “I 50 giorni di Leros. Settembre – novembre 1943: un episodio di resistenza italiana nell’Egeo orientale” presentato dalle classi 2D e 3D.
- Il Montalcini di Acqui con le classi III Finanza&marketing e il Corso Turistico grazie al progetto “Resistere alla guerra: intorno all’articolo 11 della Costituzione”.
Tuttavia, da cronisti, non possiamo ignorare il fatto che l’anno scorso il Comune, nell’annunciare i nomi dei componenti per l’edizione 2024, non aveva indicato quelli di due giurati dimissionari: il Pd ha sostenuto che l’omissione riguardava i nomi del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (nella foto del 2023) e di Michela Ponzani, storica e giornalista. La notizia era vera e “puzzava”. Per questo non possiamo dire che il Premio Acqui Storia sia nato sotto buoni auspici. Il sindaco Danilo Rapetti in quella imbarazzante circostanza – ma lui alle situazioni imbarazzanti ha fatto il… callo – aveva dichiarato: “Il ministro Sangiuliano resta nostro giurato: si è preso solo un anno sabbatico”. Ma a dare le dimissioni non era stato solo il ministro della Cultura perché anche la giornalista Michela Ponzani aveva “levato le tende”. Il Pd tornava sulle barricate con questo comunicato: “L’amministrazione comunale ha rimarcato di aver effettuato le nuove nomine osservando scrupolosamente il regolamento. Forse, trattasi di una excusatio non petita relativamente al fatto che l’anno scorso almeno due nomine, di ben chiaro orientamento politico, una proprio il ministro Sangiuliano e l’altra Carlo Sburlati, sono avvenute grazie a una modifica della procedura influenzata dall’intervento del sindaco”. Il Pd tacciava quindi l’amministrazione di mancanza di trasparenza.
In ogni caso la “premiazione” 2024 si terrà il 19 ottobre al Teatro Ariston e sarà condotta dal giornalista Roberto Giacobbo.
Foto de La Stampa