Genova (Caracas) – Chi è Ilaria Cavo (nella foto), 50 anni, ex assessora regionale con Toti, oggi parlamentare “totiana”, citata nell’inchiesta ligure (ascoltata come persona informata dei fatti: non è indagata). Originaria di Fraconalto, ma nata a Genova 51 anni fa, una laurea in Scienze Politiche, è giornalista professionista (attualmente sospesa dall’ordine dei giornalisti per l’incarico politico – istituzionale ricoperto) e scrittrice, ma è anche assessora nella giunta Toti a Genova con deleghe alle Politiche sociali e Terzo Settore, Cultura, Spettacolo, Formazione Professionale, Istruzione, Università, Politiche giovanili, Programmi comunitari di competenza. Già nel 2015, al suo primo mandato per l’elezione vinta nel listino del Presidente Toti, assumeva le deleghe a Cultura, Spettacolo, Formazione Professionale, Istruzione, Università, Politiche giovanili, Sport, Pari opportunità, Rapporti con il Consiglio regionale e Comunicazione istituzionale. Siede nel Consiglio Direttivo di IANUA (Scuola Superiore dell’Università di Genova) ed è vicepresidente del CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana). Attualmente è in aspettativa come giornalista dipendente di Mediaset- Rti (dal 2006 ha lavorato, come inviata e opinionista, alle trasmissioni: Matrix, Quarto Grado, Mattino 5, Pomeriggio 5; nel 2011 ha condotto Tgcom24). Dal 2001 al 2006 ha collaborato, sempre come inviata, alla trasmissione di Rai Uno Porta a Porta; dal 1998 aI 2001 è stata direttore responsabile dell’emittente regionale ligure Primocanale: per il lavoro svolto a livello regionale ha ottenuto il Premio Città di Genova e il Premio Regionale Ligure; per la conduzione della diretta dei fatti del GB ha ottenuto, nel 2002, il premio nazionale di giornalismo Saint Vincent (Patrocinato dalla Presidenza della Repubblica). Per il lavoro svolto nelle testate nazionali nel 2007 ha vinto il premio Ischia Internazionale di Giornalismo (sezione under 35), sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri. Al lavoro di inviata ha affiancato quello di scrittrice. Tre i libri pubblicati dalla collana Strade Blu di Mondadori: “Diciassette omicidi per caso”, storia del serial killer Donato Bilancia; “La chiamavano bimba”, ritratto di Annamaria Franzoni; “Il cortocircuito. Storie di ordinaria ingiustizia”, inchiesta sugli errori giudiziari. Ebbene, nonostante tutte queste competenze nella giunta di Giovanni Toti, nonostante il suo incarico nel Consiglio Direttivo di IANUA (Scuola Superiore dell’Università di Genova) nonché vicepresidente del CISEI (Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana), dopo le bufere sull’Università di Genova dove si compravano gli esami e il processo che ha sdernato la classe politica dirigente e la classe imprenditoriale della Superba, la signora Cavo è rieletta al secondo mandato consecutivo nella lista di Toti (è la seconda più votata in assoluto della lista dopo Marco Scajola). Non è finita perché dopo essere stata eletta consigliere nelle elezioni regionali in Liguria del 2015 e rieletta alle elezioni regionali del 2020, alle elezioni politiche del 2022 si candida alla Camera dei deputati ed eletta all’uninominale con il 37,49. Sarà nominata vicepresidente della X Commissione (Attività produttive, Commercio e Turismo). E ancora, a gennaio 2024 sostituisce Angelo Vaccarezza come coordinatrice e portavoce regionale della Lista Toti; nel contempo è chiamata a coordinare le eventuali attività di Noi Moderati in Liguria, poco prima dello scandalo che investirà il governatore Toti e i suoi fedeli. Niente, neanche stavolta è scalfita da un benché minimo avviso. Anche perché la Cavo è la pupilla di Toti che rivolgendosi a lei pubblicamente ha detto: “Hai fatto bene come giornalista, hai fatto bene come assessore regionale e adesso stai facendo bene come parlamentare”. Insomma in tutto il casino Genovese Ilaria Cavo è uscita indenne e qualcuno mormora che sia in atto un piano per cui toti andrà in Parlamento per beneficiare dell’immunità parlamentare mentre Cavo tornerà in Liguria magari a ricoprire la carica di presidente nel caso il centrodestra vincesse. Tutto è possibile in Italia, a Genova-Caracas in particolare.
Certo sono solo previsioni di uno scenario possibile e legittimo, ma il giornalismo è anche questo.