di Giusto Buroni – Mi capita spesso in occasione di eventi (sportivi) straordinari di dare un’occhiata alla loro inaugurazione, trasmessa in TV, per farmi un’idea dell’atmosfera che si è creata intorno all’evento e cercare di indovinare se le gare successive all’inaugurazione saranno disputate offrendo uno spettacolo degno della straordinarietà annunciata. Un’Olimpiade è certamente un’occasione da non trascurare, anche se alla sua 33esima edizione dell’Era Moderna il programma si è caricato sempre più di competizioni molto seguite nel loro esotico Paese di origine, ma che non possono riscuotere l’interesse del grande pubblico, venendo trasmesse in TV a cadenza quadriennale, con il commento di “esperti” senza dubbio preparati e coscienziosi, che però non si rendono conto che per molti spettatori si tratta della prima e spesso anche unica volta in cui assistono a manifestazioni del genere. L’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024 incuriosiva anche per l’annunciata sfilata dei 10000 e più atleti lungo vari chilometri della Senna, sotto i numerosi ponti affollati di pubblico, a bordo di natanti più o meno capienti e lussuosi a seconda della squadra o delle squadre trasportate, mentre in tutte le altre 32 edizioni la cerimonia si era svolta all’interno di un grande stadio di calcio, dove normalmente si sarebbero poi svolte le gare di Atletica Leggera. Nel medesimo stadio di calcio era usanza installare uno speciale monumentale marchingegno che permetteva all’ultimo Tedoforo (= Portatore di Fiaccola) di una staffetta partita da Olimpia in Grecia, di attizzare un grande fuoco la cui fiamma, visibile a chilometri di distanza, sarebbe divampata giorno e notte per tutta la durata dei Giochi. È ormai una tradizione, cominciata non so in quale edizione, escogitare ogni volta un arnese differente e si può dire che quello di Parigi 2024, realizzato in una piazza nel centro della città, è davvero sorprendente e imprevedibile sotto l’aspetto scientifico ed ecologico.
Mattarella sotto l’acqua
Come cittadino bene informato, avevo anche la curiosità di sapere se l’attentato alle linee ferroviarie francesi ad alta velocità, di cui si aveva avuto notizia in mattinata, avesse provocato seri cambiamenti al programma nonostante i 50000 uomini incaricati dell’ordine pubblico in Città. Accendendo la TV, capii dopo pochi minuti che l’unica vera sorpresa era la pioggia sempre più intensa che i Servizi Meteorologici Francesi, sicuramente all’altezza dei Servizi di ogni altro Paese, non avevano previsto, tanto da lasciare esposte alle intemperie molte Tribune d’Onore, compresa quella del nostro eroico Presidente Mattarella e financo quelle da cui si pronunciavano i discorsi inaugurali solenni, tutte dotate di hostess e stewart che reggevano gli ombrelli alle Personalità (ma preziosissimi pianoforti da concerto con relativi stoici pianisti furono lasciati senza riparo alcuno, non si sa se per semplice disattenzione o per qualche recondito simbolismo). Ciò che non mi aspettavo, e che i telecronisti non hanno spiegato o chiarito fino alla fine del lunghissimo e rumorosissimo show, era il significato politico (e sociale) che l’accorto telespettatore in ogni parte del mondo avrebbe dovuto riconoscere in ciascuno dei quindici (o giù di lì) “quadri” presentati. Tanto che io sinceramente pensavo si potesse attribuire la caduta di gusto e di stile solo alla pioggia imprevista, e mi affrettai a comunicare in tempo reale su Whatsapp le mie impressioni ai miei abituali corrispondenti: “Mai visto uno schifo del genere in una Inaugurazione Olimpica; disgustosi tutti i “personaggi”, dal tedoforo Zombi alle ballerine attempate, gonfiate e pitturate, alle modelle multisex con barba e tacchi a spillo, fra le quali si è lasciata coinvolgere come sempre la famosa Bebe Vio, che forse non capisce ancora dopo tanti anni come la sua povera immagine venga sfruttata spesso e volentieri da pubblicitari e scenografi senza scrupoli (ma io credo che riceva compensi “adeguati” e che se la rida sotto i baffi…)”. Fra tante oscenità ci si è limitati a criticare solo la presunta imitazione del “Cenacolo di Leonardo” per il suo contenuto presunto blasfemo. E qui sta il punto. E l’ho capito solo il giorno seguente dalle scarse, caute e troppo prudenti reazioni dei commentatori (e dei miei interlocutori di Whatsapp). Tutto lo show non aveva solo “dato l’impressione” di essere un Gay Pride a causa della pioggia, ma era effettivamente un Gay Pride, voluto, secondo alcuni, dai Macronisti o comunque dagli antagonisti della Le Pen. Uno dei miei interlocutori mi dice chiaramente (ma la mia ignoranza della politica, italiana o francese che sia, mi ha impedito di capirlo subito): “Bisogna pure ingoiare qualche rospo se ci si vuole difendere dalla minaccia della Le Pen”.
Uno spettacolo brutto e una Fiamma Olimpica “A Led”
Insomma, siamo alle solite: prendiamo uno spettacolo brutto a piacere, prima di giudicarlo come decisamente evidentemente brutto ormai devi dichiarare al mondo se sei Antifascista o Anticomunista. L’Estetica, ammesso che qualcuno sappia ancora che cosa significhi, passa in secondo (o terzo) piano rispetto alla politica, o meglio all’ideologia. Ma il caso della Fiamma Olimpica di Parigi 2024 aggiunge anche una valutazione “tecnico-scientifica” del triste spettacolo. Come ho detto, il cerimoniale tradizionale prevede che l’ultimo tedoforo della lunga staffetta di atleti che comincia a Olimpia, con la fiamma della sua torcia accenda qualcosa (di combustibile) che si trova in un immenso braciere, creando un faro pieno di significati simbolici applicabili agli atleti e alle competizioni olimpiche. Ma che fanno gli immaginifici scenografi ambientalisti di Parigi 2024? Appendono un finto braciere a una mongolfiera, nello “chaudron” sistemano centinaia di LED alimentati con un cablaggio lungo oltre 30 metri che fa capo a una presa di corrente di EDF (Electricité de France, più o meno la nostra ENEL); insieme ai LED ci sono decine di ugelli capaci di emettere getti di vapore acqueo, che simulano il fumo (di una finta combustione) illuminato dalle fiamme simulate dai LED. La mongolfiera rimane a 30 metri di altezza durante la notte e viene abbassata a terra durante il giorno (forse per ricaricare con bombole i vaporizzatori). In questo modo senza consumare una sola goccia di combustibile (fossile) e “generando” solo vapore acqueo si ottiene, secondo questi ridicoli ecologisti, la falsa Fiamma Olimpica per un mese (Paraolimpiadi comprese). Non ci voleva un ingegnere per mettere insieme una simile maialata: e infatti scommetterei che abbiano affidato la geniale realizzazione a un insigne “architetto green”, di quelli che hanno convinto anche il Consiglio di Europa che ogni volta che ci si collega a una presa di corrente elettrica per ottenere energia (magari meccanica o termica) si evita di immettere nell’atmosfera milioni e milioni di kg di anidride carbonica; come se la sorgente di corrente elettrica sgorgasse dalle rocce, come quelle dell’acqua (ma è pur vero che in Francia la maggior parte della corrente elettrica è di origine “nucleare”, e qui il discorso diventerebbe troppo lungo…).
Un’inaugurazione da dimenticare
Comunque questa è stata la disgraziata inaugurazione delle olimpiadi di Parigi 2024: speriamo che il comportamento degli atleti (e qualche modesto riavvicinamento tra atleti di Paesi belligeranti) riscattino la figuraccia, che non è solo quella degli organizzatori francesi ma anche dei commentatori e opinionisti di tutto il mondo che, come è ormai consuetudine, si sono lasciati andare a lodi sperticate per compiacere i loro rispettivi foraggiatori.