Alessandria – Se i fiumi esondano e l’acqua invade campagne e città è perché mancano gli alberi lungo gli argini. Infatti l’albero con le sue radici rafforza il terreno e lo tiene asciutto in quanto assorbono l’acqua che può esondare. Sappiamo da sempre che le piante sono il toccasana per il territorio e le aree golenali. Ma oggi tutto è cambiato. Nei giorni scorsi i Carabinieri Forestali di Alessandria e Asti hanno intensificato le attività per verificare il rispetto delle norme (di cui non sono responsabili) che tutelano fiumi e torrenti che attraversano le due province e le distanze imposte nelle aree perifluviali per garantire il corretto deflusso delle acque in caso di piena. La campagna nazionale “Fiume Sicuro” lo scorso mese di aprile ha impegnato 13 reparti della Forestale di Alessandria e Asti in una “massiccia” serie di controlli lungo i fiumi Po, Bormida, Tanaro e vicino ai torrenti Belbo, Borbera, Grana e Scrivia, più alcuni tratti del reticolo idrografico minore all’altezza dei rii Torto (Novi Ligure) e Stura Inferiore (Frassineto Po). Oltre alle discariche abusive, prelievi abusivi di acqua, realizzazione di opere “in spregio a vincoli urbanistici e paesaggisti”, hanno anche sanzionato i contadini che hanno piantato pioppeti a loro spese per preservare innanzi tutto le loro coltivazioni. Le multe comminate a chi ha piantato degli alberi in aree golenali ammontano complessivamente a circa 20.000 euro. Invece di ringraziarli li abbiamo sanzionati. Siamo proprio in Italia.