Roma (Lorenzo Mancini) – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 15 anni e 4 mesi per l’omicida di Alberto Faravelli (nella foto a lato), il portiere dell’Hotel Londra ucciso due anni fa nella hall dell’albergo da Giuseppe Aiello Proietto (nella foto). Il suo difensore, l’avvocato Luca Tommaso Calabro’ del foro di Torino, aveva impugnato la pronuncia della Corte d’Assise d’Appello, a fine gennaio, facendo ricorso sull’entità della pena. Ma i giudici della Suprema corte l’hanno rigettato. Giuseppe Aiello Proietto, 47 anni, sta scontando la pena nel carcere di Biella. Fu fermato dai Carabinieri la mattina del 9 maggio del 2022 nell’hotel dove il pomeriggio precedente aveva preso una camera. Ad Alessandria era di passaggio: quel giorno arrivava da Ovada ed era diretto a Monza, a casa della madre. Ma sbagliò treno e decise a quel punto di fermarsi in città per la notte. Non conosceva la vittima, così come lui stesso raccontò nell’aula del tribunale durante il processo di primo grado leggendo delle dichiarazioni spontanee. Alberto Faravelli, aveva 69 anni e abitava a Tortona. Quella notte Faravelli era dietro il bancone della hall, come al solito. Aveva iniziato il turno un paio d’ore prima. Poi la tragedia. Aiello Proietto lo colpì prima a mani nude e poi con una statuetta in legno: una volta a terra continuò a infierire sul corpo della vittima con dei calci.